Il Comune elabora una bozza del documento che andrà  a coordinare le attività  sottese al principio

Incorniciare il principio di sussidiarietà  in un sistema di regole è un passo in più verso la sua attuazione

 

 

E’ stato l’assessore alle Attività  Educative, Umberto Silvestri, ad aver introdotto lo scorso 16 luglio, presso il Palazzo del Comune di Legnano, la proposta del nuovo Regolamento con cui s’intende riscrivere i rapporti tra amministrazioni e cittadini attraverso un unico documento che ” metta ordine in una situazione intrigata e sparsa in diversi regolamenti ” , partendo da una prospettiva creativa e innovativa.

Alla bozza hanno collaborato le tre commissioni: 1 ” Affari generali, macchina comunale, sviluppo partecipativo ” , 7 ” Istruzione, formazione, cultura, sport e giovani ” , e 8 ” Welfare e servizi alla persona ” . Il regolamento andrebbe ad applicarsi ai campi di cultura e spettacolo, tutela e valorizzazione degli ambienti agricoli, tutela dei valori storici e della tradizione, attività  educative, sportive, artistiche, inerenti ai valori sociali ed ai diritti dei cittadini.

A supporto delle attività  sono previsti sia interventi ordinari, realizzati cioè su un periodo medio/lungo, sia interventi c.d. ” una tantum ” , volti piuttosto ad una specifica iniziativa del beneficiario, ritenuta meritevole di aiuto.

 

Spazio d’intervento per i cittadini


L’obiettivo del progetto, come dichiarato dall’Assessore Silvestri, è quello di affidare i contributi pubblici a tutti gli aventi diritto ” non per tradizione o norma acquisita in passato, ma in base ai meriti, alla progettualità  futura ed alla capacità  creativa ” .

Ciò che il Comune di Legnano ha tentato di promuovere, dunque, è un sistema di regole che aiuti a realizzare attività  di interesse pubblico secondo principi di meritocrazia ed efficienza, affidando larghi spazi d’intervento ai cittadini laddove la loro partecipazione possa produrre buoni risultati in termini di interesse collettivo, senza che ad operare sia necessariamente l’amministrazione.

Nella bozza del documento, il cui sfondo normativo risiede evidentemente nell’art. 118 della Costituzione, vengono indicati i destinatari che, secondo un orientamento in termini estensivi, comprendono tutte le associazioni, gli enti pubblici e privati, comitati, aziende pubbliche di servizi alla persona, qualsiasi soggetto pubblico che realizzi attività  di interesse per la comunità  locale ed infine, persino gruppi non formalmente costituiti a condizione che siano formati prevalentemente da legnanesi residenti ed operanti nel comune da almeno un anno in attività  comparabili a quelle suddette.  

 

Una manovra di largo respiro quella del Comune di Legnano che tende ad aprire ampi canali di partecipazione civica contro quel duro braccio di ferro che, soprattutto in tempi di crisi come quello odierno, vede da un lato il tentativo di favorire l’iniziativa dei cittadini in attuazione del principio di sussidiarietà  orizzontale, dall’altro la scarsità  di risorse che mette in seria difficoltà  l’esistenza stessa di entità  sociali, sia pubbliche che private.

Iniziative come quella di Legnano lasciano intravedere un caso di amministrazione che tenta di smussare la distanza con i suoi cittadini e punta a creare un impianto di regole ben preciso in cui l’intervento della comunità  risulti più definito e, dunque, più mirato.

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