Un esempio di riqualificazione edilizia, socialmente sostenibile

"Il successo del progetto poggia sulla partecipazione della collettività "

Il Piano di Riqualificazione Urbanistica (PRU) del ” Garibaldi 2 ” rappresenta un ingente e anche economicamente cospicuo intervento strutturale che ha interessato quattro ambiti di azione: urbanistico, per spezzare l’isolamento del complesso e favorire l’integrazione dello stesso nel territorio; edilizio, attraverso un piano di ristrutturazione dello stabile; demografico, per ridurre il carico urbanistico e di conseguenza quello antropico; sicurezza, per attuare una costante azione di controllo sul complesso, teso a contrastare il verificarsi di attività  illegali.

Il Piano di Riqualificazione Urbanistica e il Piano di Accompagnamento Sociale

Questo progetto, benché promosso dalle Istituzioni locali, in primis il Comune di Calderara di Reno, ha avuto un importante apporto della cittadinanza. La ristrutturazione infatti è stata avviata simultaneamente ad un intervento di collaborazione e dialogo con i residenti del posto, sfociato in un Piano di Accompagnamento Sociale (PAS). Il PAS è stato realizzato tramite una serie di attività  di informazione e orientamento al sistema dei servizi territoriali, attività  di segretariato sociale, attività  di preparazione e sostegno ai trasferimenti negli alloggi temporanei dei nuclei familiari residenti, interventi di carattere informativo e orientativo in ambito socio-sanitario, mediazione di comunità  e mediazione linguistica.

Il rapporto tra amministrazione e cittadini: vero punto di forza del progetto:

Il ” Garibaldi 2 ” si era trasformato in ” una bomba di degrado che poteva incancrenirsi e allargarsi sul territorio ” , ha ribadito il Sindaco di Calderara di Reno, Irene Priolo, la quale raccontandoci il duro e lungo lavoro svolto ha specificato che ” il progetto è ancora in itinere, ma già  possiamo dire di aver disinnescato l’esplosione del problema, siamo intervenuti con l’avvio dell’integrazione sociale di un buon numero di nuclei familiari, stiamo monitorando e programmando quanto ancora da fare con l’obiettivo finale di non avere sul territorio nessuna sacca di degrado dove le persone vivano in condizioni di emergenza e che possa costituire sul territorio un focolaio di criminalità  e incuria ” .

L’urgenza sociale è stata affrontata dall’amministrazione in un’ottica di coinvolgimento dell’intera cittadinanza, oltre che dei residenti del ” Garibaldi 2 ” . I cittadini sono stati sempre coinvolti in numerose e documentate iniziative di inclusione sociale e culturali che cercavano di valorizzare il progetto. Particolarmente importante è stato l’apporto delle associazioni locali e delle cooperative sociali che hanno partecipato e dato il loro contributo allo sforzo di rompere l’isolamento di questa zona della città , anche tramite iniziative culturali come spettacoli o la creazione di laboratori per bambini, ma anche attraverso la promozione e la realizzazione di servizi volti all’integrazione dei migranti, ad esempio l’implementazione del Punto Migranti.

Il Sindaco Priolo ha, infatti, nel suo racconto del progetto evidenziato fermamente come ” il successo del progetto poggia sulla partecipazione della collettività  a tutte le iniziative che possano contribuire alla integrazione sociale e culturale dei residenti al ” Garibaldi2 ” , senza la quale anche il più riuscito intervento edilizio non otterrebbe i risultati sperati

erika.munno@gmail.com
Twitter: @ErikaMunno

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