La Cucina della Idee sforna il primo successo per i beni comuni

" Amministrare secondo il principio di sussidiarietà  vuol dire concepire i cittadini come alleati. Essere cittadini attivi è una libertà  e per goderne è necessario un profondo cambiamento di mentalità  anche da parte delle amministrazioni "

La Cucina delle Idee è un progetto socialmente utile nato a Santa Maria Capua Vetere per volere dell’assessore al Patrimonio, Randagismo, Verde Pubblico e Servizi Cimiteriali Carmine Munno che si prefigge l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini capuani alla cura dei beni comuni della loro città  e di invogliarli a impiegare le loro energie nella definizione di soluzioni ai problemi che affliggono il territorio e di strategie di riqualificazione dei beni comuni colpiti dal degrado.
Sostenuto con entusiasmo dal sindaco di Santa Maria Capua Vetere Biagio di Muro, il progetto Cucina delle Idee ha portato al reclutamento di quindici volontari che hanno ripulito la Villetta retrostante al Rione Iacp da rifiuti ed erbacce restituendo alla comunità  capuana uno spazio considerato il polmone verde della città  e da troppo tempo inagibile. Le parole del primo cittadino esprimono con chiarezza l’importanza della recente approvazione del  Regolamento per i beni comuni  a Santa Maria Capua Vetere all’indomani dell’intervento presso la Villetta: ” Il documento approvato qualche giorno fa in consiglio comunale sancisce la collaborazione tra cittadini attivi ed amministrazione. Si tratta di uno strumento all’avanguardia di cui un’amministrazione moderna si serve per coinvolgere le forze dei cittadini, ora da considerarsi risorse ” .
La cittadinanza e la Giunta capuana programmano già  il prossimo intervento: la Colonna Fardella in vico Rossini, il monumento eretto in memoria dell’ufficiale garibaldino Errico Fardella e che ad oggi versa in condizioni di sdegnoso degrado tra rifiuti ed erbacce. Questo imminente nuovo intervento in soccorso al decoro urbano è un segno inequivocabile che una nuova concezione di amministrazione condivisa tra cittadini e governi locali si concretizza ogni giorno in tutto il Paese anche grazie al Regolamento ideato da  Labsus  e realizzato in sinergia con il Comune di Bologna.

Il Casertano non delude le aspettative: la Reggia Borbonica di Carditello..

In provincia di Caserta quello di Santa Maria Capua Vetere non è l’unico caso di successo in cui amministrazione e cittadini hanno collaborato per la tutela dei beni comuni secondo le norme elaborate all’interno del Regolamento. Di grande rilievo sono infatti le esperienze parallele della Reggia Borbonica di Carditello presso San Tammaro e lo stadio comunale di Casal di Principe.
La residenza di caccia dei Borbone è un patrimonio culturale, architettonico e artistico di inestimabile valore messo a dura prova da trascuratezza, scelte politiche controverse e infiltrazioni malavitose tese all’acquisizione della Reggia ad un prezzo di molto inferiore al reale valore dell’immobile. Grazie all’operato esemplare e gratuito di Tommaso Cestrone, che per anni si è preso cura della Reggia senza ricompense né riconoscimenti, e al Forum cittadino Agenda 21, che ha riunito tutte le associazioni impegnate nella tutela della Reggia coordinandone le attività  e che ha favorito la nascita della Fondazione per il Real sito di Carditello, la Reggia è ad oggi proprietà  indisponibile dello Stato.

.. e Casal di Principe

Anche lo stadio comunale situato a Casal di Principe è un simbolo di come amministrazione e cittadini possono lavorare insieme per la cura dei beni comuni e di come il Regolamento approvato recentemente anche dal comune casalese sia uno strumento irrinunciabile per un’efficiente gestione delle risorse messe a disposizione da associazioni e cittadini.
Chiuso nel 2012 dopo il commissariamento del comune di Casal di Principe per collusione con la camorra, nel 2014 l’amministrazione appena insediatasi fa della riapertura dello stadio un obiettivo primario, a testimoniare la priorità  di sensibilizzare ad una nuova cultura di riappropriazione degli spazi cittadini. Il sindaco anticamorra Franco Natale, assessori e consiglieri si mobilitano insieme ai cittadini e su richiesta degli stessi per riconquistare lo stadio: due associazioni cittadine in prima fila (Centenario e Noi Insieme) guidano il circolo virtuoso che si innesca tra amministrazione e cittadini e in breve tempo si rimediano materiali e maestranze per la rimessa a nuovo dello stadio.
A Santa Maria Capua Vetere, come a San Tammaro e a Casal di Principe si vedono quindi i risultati di una tendenza di cui dall’inizio dell’anno corrente Labsus si fa promotore ed ente di monitoraggio: non solo esperti e studiosi ” del settore ” , ma anche e soprattutto cittadini, forum, comitati cittadini, cooperative ed associazioni spingono sempre più i loro amministratori a volgere l’attenzione al Regolamento per i beni comuni, dimostrando di riconoscere su tutti i fronti l’importanza di non aspettare che la crisi passi, ma di mettersi in gioco perché la crisi passi.

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