Il "challenge social" partito da Massa Carrara si è diffuso in tutta Italia

Fotografare ricordi di un passato (glorioso), simbolo di un presente d'abbandono. Magari presagio di un futuro entusiasmante

Chi per nostalgia, chi per rabbia, chi anche per moda…fotografare ricordi di un passato (glorioso), simbolo di un presente d’abbandono. Magari presagio di un futuro entusiasmante.
“Edifici dismessi” è la pagina Facebook che veicola le immagini dell’hashtag #edificidismessi di un altro noto social network, Instagram, da sempre luogo virtuale di foto modificate da filtri artistici che molti di noi utilizzano.
Scritto cosìpotrebbe sembrare qualcosa di spontaneo, invece Edifici Dismessi è un vero e proprio contest ideato già  un anno fa a Massa Carrara da Annalisa Guersoli e Chiara Basile di
Instragramers Massa, in collaborazione con Silvia Nicoli dei Giovani Architetti di Massa Carrara. Obiettivo principale era sensibilizzare e affascinare gli utenti della rete sui temi del riuso urbano di veri e propri “casermoni”: dunque un progetto per valorizzare e trasmettere in maniera artistica (attraverso le immagini) il fascino degli edifici abbandonati ma anche per sensibilizzare al concetto di riuso sostenibile come risorsa al posto del consumo di nuovo suolo.
Vista la sensibilità  verso una maggiore tutela del paesaggio, non solo naturale ma anche antropologico-economico, l’iniziativa ha avuto subito il sostegno dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Massa Carrara, cosìcome anche delle sedi locali di Legambiente.

Da Massa Carrara a tutta l’Italia: #edificidismessi tendenza social

Massa Carrara, cosìcome la Toscana, non è stato altro che l’embrione dell’iniziativa che nel corso di un anno ha avuto, in questo caso, uno sviluppo spontaneo e repentino.
Il contest è cresciuto, tanto da riunire sotto il proprio hashtag #edificidismessi migliaia di immagini di edifici abbandonati in tutta Italia, comprendendo le più svariate tipologie: dalle caserme alle discoteche, dalle fabbriche alle piccole abitazioni. Questo testimonia ed evidenza sicuramente il fatto che, negli ultimi anni, è accresciuto notevolmente l’interesse sul tema, probabilmente il fenomeno è dovuto alla crisi economica o, si spera, ad una cultura indirizzata verso un uso più sostenibile delle risorse e delle strutture già  esistenti.
Si è partiti con passeggiate itineranti, vere e proprie invasioni digitali, svolte a Massa e a Carrara e organizzate dalle giovani instagramers in una terra dove gli edifici abbandonati non mancano.  Poi la potenza della rete ha fatto il resto: un “challenge social” divenuto cosìcomune e globale, con la speranza di sensibilizzare non solo la cittadinanza ma anche le istituzioni sul tema del riuso di strutture abbandonate.
Tanti sono i nodi normativi e burocratici da sbrogliare cosìda facilitare i processi rigenerativi di questi edifici: passo necessario per realizzare quel futuro entusiasmante tanto auspicato.

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