Una meraviglia architettonica salvata dai cittadini finirà  all ' asta

Un innegabile patrimonio culturale e l'attivismo dei cittadini di Leccio (FI)

Sin dalla fine degli anni Novanta  la proprietà  è in stato di abbandono, ma grazie al lavoro dei volontari è stato possibile negli ultimi anni recuperare e valorizzare uno dei maggiori edifici in stile orientale presente in Italia. Il Castello di Sammezzano è stato infatti utilizzato nel film di Garrone ” Il racconto dei racconti ” , oltre ad essere un punto di riferimento per i visitatori della zona (basti pensare che per l’ultima visita ci sono state 11mila richieste per 800 posti).

Una storia non molto fortunata

Il Castello si trova nel paesino toscano di Leccio, a pochi chilometri da Firenze. Gli abitanti del luogo, oltre a tutti i visitatori che hanno potuto ammirare la bellezza dell’edificio, sono preoccupati per il suo futuro. Si teme che venga snaturato o, peggio ancora, che possa ricadere nello stato di abbandono come in passato.
La sua bellezza architettonica si deve al Marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, che ne divenne proprietario nella metà  dell’ Ottocento. Appassionato della cultura orientale, dedicò tempo e risorse alla costruzione dei meravigliosi interni, oltre che alla creazione del Parco adiacente, considerato patrimonio botanico di grande valore.
Dagli anni ’70 agli anni ’90 l’edificio venne utilizzato come albergo, fino al suo fallimento. Fu poi acquisito da una società  italo-inglese (Sammezzano Castle Srl), con l’intenzione di realizzare un’ambiziosa struttura turistica in accordo con il Comune. Ciò però si tradusse in un nulla di fatto e il Castello rimase chiuso per circa vent’anni in attesa del progetto di recupero.

La rinascita grazie ai cittadini  attivi

La poco fortunata storia del Castello cambia nel 2012 con la creazione del Comitato FPXA 1813-2013, nato in occasione del bicentenario dalla nascita del Marchese (le cui iniziali danno il nome all’associazione) con l’obiettivo di promuovere lo studio e la conoscenza del Castello.
Il Comitato, tramite richiesta ai proprietari e in concerto con le associazioni di volontariato del luogo, è riuscito a organizzare visite guidate e gratuite all’interno dell’edificio, oltre a prendersi cura in prima persona della sua manutenzione.
Nonostante il successo dell’iniziativa, il 20 ottobre il Castello sarà  venduto all’asta insieme all’intero complesso che comprende altri 12 immobili, con un valore di partenza di 20 milioni di euro.
Ciò ha portato alla creazione di una raccolta fondi online, oltre a diverse segnalazioni alle istituzioni.
Per quanto il futuro di questo edificio rimanga incerto, è indubbio che tutti i cittadini che volontariamente hanno deciso di proteggere e valorizzare il Castello, siano riusciti nell’intento di aver fatto conoscere l’innegabile patrimonio culturale che esso rappresenta. Si spera quindi che questi sforzi non vengano dimenticati.

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