"Manutenzione e sostenibilità ", il IV modulo della Scuola Italiana dei Beni Comuni si terrà  a Calimera (Lecce) dal 9 al 11 giugno

La Scuola Italiana dei Beni Comuni è giunta all’appuntamento conclusivo.
La squadra di SIBEC si ritroverà  a Calimera, in provincia di Lecce, dal 9 al 11 giugno, per il quarto e ultimo modulo “Manutenzione e sostenibilità “. Il laboratorio itinerante di SIBEC ha già  fatto tappa a Milano, Napoli e Firenze; i partecipanti alla Scuola nel corso di questi 5 mesi hanno avuto la possibilità  di acquisire conoscenze tecniche, normative, manageriali e relazionali; sviluppare le proprie competenze maturate nelle rispettive esperienze professionali; sperimentare strumenti operativi; condividere soluzioni efficaci per la gestione condivisa e sostenibile dei beni comuni.

Il modulo di Lecce sarà  dedicato all’approfondimento sugli strumenti necessari alla progettazione e pianificazione di una gestione economicamente sostenibile di beni condivisi, come sono appunto i beni comuni. Alle classiche tecniche di costruzione di business plan e business model, si affiancheranno specifici approfondimenti sulle strategie di progettazione multiattoriale necessarie per assicurare tanto le risorse quanto il governo e la manutenzione dei processi decisionali e delle relazioni interne alla comunità  di riferimento. L’approfondimento degli aspetti gestionali, organizzativi, finanziari e amministrativi dovrà  essere calibrato ed equilibrato con le necessarie riflessioni sulla leadership e sull’engagement delle reti attivate, in una sorta di ” educazione all’imprenditorialità  condivisa ” , un allenamento allo sguardo sul lungo periodo che farà  da sfondo a tutto il modulo.

Le docenze e la visita sul campo

Giovedì9 pomeriggio è prevista la docenza di Gianluca Salvatori, segretario generale di Euricse, sul tema della sostenibilità  economica. Salvatori, con lo scopo di fornire i punti cardinali di una “mappa concettuale”, approfondirà  5 temi in particolare: il design come presupposto per una buona gestione; il fundraising e la finanza per il sociale; le donazioni; il patrimonio; il reporting e il community engagement.
Sempre nel pomeriggio di giovedìe poi venerdìmattina, rispettivamente Michele Gravina di Banca Etica e Marco Tognetti dell’Agenzia Lama, nel ruolo di facilitatori, effettueranno un approfondimento sugli strumenti manageriali e finanziari con l’obiettivo di perfezionare le abilità  imprenditoriali del gruppo in un’ottica di amministrazione condivisa.

Nel pomeriggio di venerdìi partecipanti alla Scuola avranno inoltre l’opportunità , grazie al supporto di Pasquale Bonasora, esperto locale e referente di Labsus per la Puglia, di approfondire sul campo l’esperienza del Nuovo Cinema Elio per comprenderne le peculiarità  nonché gli elementi e le  variabili che possono influire sulla replicabilità  dell’intervento di cura e sviluppo di un tale bene in altri territori.
Dell’edificio originario (anni ’50) destinato esclusivamente al cinematografo oggi restano solo il portale bugnato, il vano carraio ( ” samportu ” ) e il cortile interno. Nel 1965-68 diviene piccolo teatro, in seguito si impone come buon cinema di seconda visione, ma perde gradualmente di vivacità  fino a chiudere verso la fine degli anni ’70. Negli anni ’80 è stato preso in affitto dal comune di Calimera, diventando un vero e proprio Cine-Teatro Comunale: destinato non solo ad una normale programmazione cinematografica (comprendente anche cinema per ragazzi e per le scuole), ma anche a manifestazioni di musica classica, jazz, danza e a significative stagioni teatrali. Conclusasi la gestione comunale, dopo una breve stagione di cinema a luci rosse, è cessata ogni attività  e la struttura si è avviata lentamente al degrado più completo.
Nel 2003 l’amministrazione comunale di Calimera, con un intervento urbanistico mirato all’adeguamento strutturale e architettonico finanziato dalla Comunità  Europea e dalla Regione Puglia, ha riconsegnato al pubblico il ” Nuovo Cinema Elio ” acquisendone la proprietà  e stipulando una convenzione con la cooperativa KAMA.
La cooperativa KAMA, sin dalla sua costituzione, si è proposta di creare un laboratorio di idee, un polo di riferimento artistico-culturale, luogo di crescita, formazione e intrattenimento. La funzione di stimolo nei confronti delle realtà  produttive locali, la creazione e lo sviluppo di capacità  professionali, oltre alla diffusione di progetti e iniziative culturali, sono state le linee di sviluppo lungo le quali si è costituito il percorso professionale e imprenditoriale della cooperativa.
Come di consueto, dopo una visita guidata dello spazio, i partecipanti si confronteranno con i protagonisti dell’esperienza di recupero del cinema di Calimera.

I project work

La peculiarità  del IV modulo di SIBEC sarà  la presentazione da parte dei corsisti dei rispettivi project work. Sabato mattina, nello spazio curato dai tutor di DOF Consulting e Itaca cooperativa sociale, i partecipanti alla Scuola illustreranno i 20 progetti di gestione condivisa e sostenibile dei beni comuni sviluppati in questi mesi.
Ogni corsista infatti, a partire da un’idea progettuale iniziale, ha lavorato nel proprio territorio mettendo in pratica le conoscenze acquisite durante il laboratorio.
I project work saranno presentati con lo scopo di implementare ulteriormente l’idea progettuale grazie ad un dibattito aperto con i docenti e con l’intero gruppo di SIBEC.
Riscoperta di ferrovie “dimenticate”, recupero di caserme dismesse, trasformazione di cinema abbandonati, creazione di cooperative di comunità , costruzione patti di collaborazione tra amministrazioni pubbliche e soggetti privati, apertura di case della memoria, attivazione di progetti di agricoltura sociale, sono solo alcune delle proposte che hanno preso corpo nel corso di questo laboratorio itinerante e che con l’affiancamento degli esperti di Euricse, Labsus e dell’Università  di Trento si concretizzeranno nei prossimi mesi.

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