Mobilità , rifiuti, energia e alimentazione: buone pratiche per una città  sostenibile

Sono passati tre anni dall’ultima edizione del FeCS: può spiegarci di cosa si tratta?

logoIl FeCS è una tre giorni di eventi sulla sostenibilità  urbana. Nel contesto di un parco molto bello, il De Curtis, si organizzano esposizioni di prodotti a chilometro zero, workshop e laboratori su temi svariati, dibattiti, spettacoli. L’idea del Festival è del Comune di Formia, ma con una struttura organizzativa aperta anche alle associazioni. L’obiettivo principale è quello di creare reti, produrre idee, trovare soluzioni per il nostro territorio, che siano coerenti con una visione ecologica, sia ambientale che sociale. Siamo nel Sud Pontino, terra di conquista, in passato e purtroppo ancora oggi, di speculazioni e malavita. Un territorio, però, con doti naturali e comunitarie straordinarie, che prova a realizzare un proprio modello di qualità  della vita a partire dalla ripubblicizzazione dei servizi, dal ripensamento dello sviluppo locale, dalla divulgazione di nuovi stili di vita.

Un festival composto da un mercato con prodotti locali, punti di ristoro, stand informativi, spazi di svago per grandi e piccini, ma anche momenti di dibattito e confronto: quali sono stati i temi trattati in questa edizione del FeCS?

Molti e tra loro integrati. Abbiamo discusso di rifiuti, a partire dall’esperienza della Formia Rifiuti Zero, 14333729_972283689584055_1754380809206256387_nun’azienda pubblica che il Comune ha costituito da due anni e che ha portato ottimi risultati ambientali. Abbiamo discusso di edilizia sostenibile, delle opportunità  offerte dalle nuove tecnologie per rendere più sostenibili altri servizi come acqua e trasporti. Si è discusso anche del piano generale del traffico di Formia, che introduce delle novità  rilevanti per la ciclabilità  e la pedonalità  della città . Insomma discorsi globali con uno sguardo locale. Porto Alegre docet.

Durante il Festival ha presentato alcune delle politiche che sta implementando sul territorio, penso in modo particolare alla strategia per lo smaltimento dei rifiuti e al piano del traffico. Qual è stato il livello di partecipazione e, soprattutto, che reazione hanno avuto i cittadini?

Complessa. C’è una maggioranza silenziosa che accetta le novità  e le porta avanti convintamente e una minoranza che contesta e non vuole contribuire. E’  normale che sia così: una città  realmente sostenibile richiede tempo, attenzione, qualche rinuncia; esattamente come lo richiede il nostro corpo per stare bene, oppure i nostri figli per crescere educati. Formia non presenta particolari eccezioni a questo carattere. Credo abbiamo fatto il massimo in termini di comunicazione e questo ha giovato. Sarebbe bello usare i social network in maniera ancora più produttiva per ottenere critiche e osservazioni costruttive. IMG_20160916_193246Un’esperienza è quella del piano del traffico partecipato: è ancora online il portale dove i cittadini possono leggere le soluzioni in formato semplificato e dire la propria. Dobbiamo migliorare su questo versante.

Il festival si è concluso ma l’impegno per una città  sostenibile resta: come procede il vostro lavoro?

Abbiamo molte cose da portare avanti, l’elenco sarebbe davvero lungo. Il FeCS, ad esempio, ha messo in campo alcune proposte interessanti: organizzare un mercato permanente a chilometro zero proprio nel Parco De Curtis, allestire un centro di riuso nell’isola ecologica comunale, creare una rete di contatti tra GAS locali e produttori con una App e molto altro ancora. Il Comune ora è impegnato, assieme ad altri della Provincia, in una battaglia fondamentale per ripubblicizzare l’acqua e cercheremo in tutti i modi di spuntarla. Che proprio Latina, storicamente provincia conservatrice, diventi il laboratorio per una nuova gestione pubblica e sostenibile dei servizi?

Ci  permetta di dirlo, sarebbe una bella rivoluzione! Allora non possiamo che augurarle buona fortuna per il suo lavoro e ringraziarla per l’intervista.

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