A condominium in Biella as a common good

Per risollevarsi da uno stato di degrado e mancanza di senso di appartenenza, il servizio sociale ha predisposto un progetto per il miglioramento dello spazio comune del condominio tramite ” azioni a corrispettivo sociale ” ; si è basato su un percorso di reciprocità , premiando gli inquilini desiderosi di restituire alla collettività  qualcosa di quanto ricevuto. Si è sviluppata l’idea di collegare l’erogazione di prestazioni sociali all’attivazione da parte dei soggetti destinatari della prestazione. Finalità  del progetto: favorire ” politiche per l’abitare ” che diano una risposta alla domanda sociale di un ceto medio sempre più in difficoltà  e dimostrare che da un contesto socialmente difficile si può sempre migliorare tramite esempi virtuosi.
Nei fatti, è stato garantito l’accesso al fondo sociale o la riduzione di parte della morosità  delle spese condominiali agl’inquilini di via Marocchetti 2 disposti a contribuire al bene comune. Un ” do ut des ” con finalità  educative ben più profonde del brocardo latino; il progetto denominato ” Via Marocchetti 2 – Il condominio come bene comune – Cura dei legami e della vivibilità  del contesto abitativo, comunitario e sociale ” parla di impegno sociale, responsabilizzazione, condivisione e collaborazione.

SGOMBERO VIA MAROCCHETTI 2pdf_3
Il contributo dei volenterosi inquilini, peraltro, non è stato rivolto al servizio sociale, bensìalla cura del condominio, luogo in cui vivono. Si è iniziato con il decoro degli ingressi di accesso alle due palazzine. Gli incontri con gli assegnatari, da una fase iniziale molto conflittuale, hanno condotto alle prime proposte fra cui, ad esempio, la volontà  di alcuni inquilini di tinteggiare le parti comuni, purché i costi vivi fossero sostenuti dal Comune. A tale proposta l’Amministrazione ha deciso di dare il proprio sostegno, in quanto espressione dei principi alla base del progetto.
Un alloggio svincolato dall’edilizia sociale è stato sottoposto ad una sperimentazione temporanea di custodia sociale a favore di una famiglia, composta da adulti in possesso di competenze e abilità  lavorative con buone capacità  relazionali, colpita da provvedimento di sfratto/decadenza. Tale nucleo familiare si è impegnato a monitorare i bisogni del condominio e comunicarli al Comune ed effettuare piccoli lavori di ordinaria manutenzione.

Un percorso di sensibilizzazione per la cura e la reciprocità 

Il percorso di sensibilizzazione è proseguito con la riqualificazione del giardino comune cui hanno partecipato un operatore sociale, alcuni volontari assegnatari ed un mediatore culturale (che ha agevolato la partecipazione delle famiglie extracomunitarie residenti nella zona).
Un passo dopo l’altro, le iniziative hanno destato sempre più attenzione e coinvolto più soggetti. Un nuovo progetto ha visto la collaborazione di altri soggetti istituzionali (Operai e tecnici del settore Lavori Pubblici, operai della SEAB – società  ecologica per l’area biellese) ed alcuni operatori sociali che hanno agevolato lo sgombero dei materiali abbandonati da anni negli spazi comuni. Nel cortile sono state posizionate alcune benne in cui, con turni programmati, gli inquilini hanno raccolto in 3 giorni circa 40 quintali di masserizie ed un camion di elettrodomestici.
Insomma tanti piccoli miglioramenti che hanno condotto ad una maggiore conoscenza dei vari inquilini, a momenti di condivisione e a buone idee concretizzate, insieme. In conclusione una bella citazione del Position Paper dell’Assessorato alle Politiche sociali della Regione Piemonte segnalataci dalla Dr.ssa Germana Romano, Dirigente del settore Attività  sociali del Comune di Biella: ” Per ogni persona essere protagonista della costruzione della propria vita, assumersi la responsabilità  del contesto in cui vive – familiare, comunitario o sociale – costituisce una cosa profondamente diversa rispetto a ricevere quanto serve per sopravvivere come ” assistito ” . La prima genera sviluppo e benessere, la seconda dipendenza, degrado, insostenibilità  ” .

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