A poche settimane dall'inizio della terza edizione di SIBEC abbiamo intervistato Gemma Beretta, corsista SIBEC 2016 e Direttrice Sociale dell’associazione Nature che gestisce una comunità familiare per ragazze adolescenti all’interno di Villa Dho, per scoprire se e in che modo ha sperimentato le competenze acquisite durante il corso.

Nel 2000, però, è costretta a lasciare l’immobile in cui si trova e decide di proporre al comune di Seveso l’utilizzo di Villa Dho. Si tratta di una villa storica, situata in un ampio parco, che i Conti Dho donarono al Comune di Seveso alla fine degli anni ’90 vincolandone, però, l’uso ad attività sociali e culturali. Viene sottoscritto un comodato di 15 anni a fronte di un investimento importante, da parte dell’associazione, per rendere abitabile la villa. Negli anni successivi la comunità cresce e va avanti, fino al 2015, quando scade il comodato d’uso.
Dopo 15 anni però la situazione è cambiata ed è emersa, in maniera sempre più pressante, l’esigenza da parte del comune, e soprattutto degli abitanti di Seveso, di poter utilizzare Villa Dho come un bene comune. “Da un lato avevamo l’esigenza di garantire la riservatezza legata alle attività della comunità familiare, dall’altro avevamo la volontà di rendere fruibile la Villa per quello che è: un bene comune”, spiega Gemma, “così sono arrivata alla SIBEC con questa domanda: come fare?”.

La SIBEC e il nuovo bando

La SIBEC è la scelta giusta: un percorso di formazione fatto di teoria, esempi pratici e la costante ricerca di soluzioni innovative. Gemma pone la sua domanda ai docenti e ai corsisti SIBEC e studiano insieme il modo per creare nuove alleanze e nuovi legami sul territorio. Grazie alla formazione e grazie allo scambio con gli altri corsisti, Gemma riporta la sua visione all’interno dell’associazione Nature. Così, quando nel 2016 l’amministrazione comunale rimette a bando il bene: “il nostro progetto, sviluppato anche grazie alla Sibec, è risultato vincitore e abbiamo avuto l’assegnazione della Villa per altri 26 anni”.
Il progetto però non finisce qui, perché a quel punto emerge la necessità di trovare i fondi, e le competenze acquisite in tema di fundraising diventano fondamentali. Il bando oltre ad assegnare la parte già agibile della Villa chiedeva, infatti, anche la ristrutturazione del tetto e affidava una porzione nuova, la villa del custode, che non era mai stata ristrutturata. In quel momento si rivolgono al bando Emblematici Provinciali di Fondazione Cariplo, a cui collabora anche Labsus attraverso la formazione. “È arrivato con un tempismo perfetto”, spiega Gemma, “ci dava la possibilità di fare i lavori in questo nuovo spazio, dove volevamo offrire un servizio di ospitalità leggera per l’avvio all’autonomia delle ragazze”. “Ma soprattutto ci permetteva di sostenere tutte le attività sociali e culturali, che volevamo attivare per restituire Villa Dho agli abitanti di Seveso”, conclude Gemma.

Villa Dho – Casa Aperta

Insomma si va avanti e nasce così il progetto “Villa Dho – Casa aperta”, attività culturali e sociali con una programmazione annuale. “È stato un successo, reso possibile anche da una nuova alleanza”, continua, “abbiamo creato una rete di undici associazioni, oggi tredici, con cui abbiamo fatto un patto: la possibilità di usare la sala riunioni della Villa, in cambio di una mano nella promozione e nell’organizzazione di questi eventi”. “È un po’ complicato da un punto di vista operativo, ma è un modo in più per fare rete sul territorio”, puntualizza Gemma.
E il connubio tra le esigenze degli abitanti di Seveso e la comunità come va? “Il connubio sta funzionando bene anche grazie ad alcuni accorgimenti, come la divisione degli spazi”, spiega Gemma, “alcune parti di Villa Dho sono accessibili solo alle ragazze, altre alle ragazze e agli artisti, così si animano di cultura anche gli spazi dell’accoglienza; al piano terra invece c’è lo spazio dedicato alle attività pubbliche”. Quindi l’esperienza SIBEC è servita? “Moltissimo, la cosa che ho apprezzato maggiormente è stata avere allo stesso tavolo persone come me, provenienti dal privato sociale, funzionari pubblici e liberi professionisti. Il gruppo misto è la vera ricchezza di SIBEC”.

A chi lo consiglierei? Sia a chi lavora in imprese sociali, ma anche ai responsabili degli enti pubblici, per capire insieme come affrontare il prossimo futuro”.

LEGGI ANCHE: