Nuovi strumenti per vecchi problemi? Intervista ai fondatori di POIS

Dare una voce a chi s’impegna, giorno dopo giorno, per trasformare il presente e costruire un nuovo futuro: è a partire da questa esigenza che nasce l’idea di Viola Petrella e Carlo Ferretti,  due giovani progettisti, ricercatori e “abitanti” di quello che definiamo genericamente mondo dell’innovazione sociale. Un’idea che ha gradualmente preso forma e sostanza attraverso riflessioni condivise e momenti di confronto, come il workshop di coprogettazione che aveva generato – tra i vari output – anche il nome: POIS, Podcast sull’Innovazione Sociale.
Ma come si definisce l’innovazione sociale? Chi decide cos’è o cosa non è l’innovazione sociale? Da chi è popolato esattamente questo mondo? E perché questi abitanti si percepiscono spesso come attori incompresi, in un universo che sembra girare da tutt’altra parte?

Narro ergo sum

Questo è il punto: benché per alcuni l’espressione sia diventata poco più di una buzzword, gli abitanti di questo mondo arrancano già nello spiegare agli altri che tipo di lavoro svolgono. Fanno fatica a comunicare la loro proposta di valore, perché i linguaggi sono spesso differenti, così come i canali, gli immaginari e i costrutti culturali.
Raccontare “fuori” quello che succede “dentro” rimane ancora complicato, mentre si fa largo la convinzione che aprire le porte di questo mondo all’universo potrebbe aiutare a renderlo più interessante, a ridurne le imperfezioni, ad amplificarne l’impatto. Il rischio di “raccontarcela sempre tra noi”, per richiamare una bella riflessione di Daniele Bucci, è insomma elevato – per non parlare del prezzo che stiamo già pagando a causa di questo deficit comunicativo, culturale, politico.
Ma non finisce qui, perché questi abitanti si sentono spesso isolati anche all’interno del loro stesso “territorio”: per mancanza di strumenti, di tempo, di risorse, spesso non ci si conosce (o riconosce) neanche a vicenda, come se questo mondo fosse una specie di bolla contenente altre bolle al suo interno… Che fare, dunque?
Carlo e Viola hanno una proposta molto concreta, che fa perno sull’utilizzo di un podcast dedicato alle esperienze di innovazione sociale e culturale diffuse per il Paese. La prima puntata di POIS, Podacast sull’Innovazione Sociale, sarà lanciata proprio oggi: li abbiamo intervistati per saperne di più e capire come collaborare.

Sebbene in Italia, in termini di riscontro del pubblico, i numeri non siano ancora comparabili con quanto accade oltre oceano, il trend di utilizzo sembra essere in crescita, così come il livello qualitativo dei contenuti. Perché avete scelto proprio lo strumento del podcast?

Perché ci consente di produrre contenuti più estesi e dettagliati di un blog, per esempio. Oggi siamo costantemente bombardati da contenuti sintetici – tweet, articoli, post e video – che danno informazioni concise ma spesso poco approfondite. Allo stesso tempo report, libri bianchi e saggi sono più dettagliati, ma non si ha mai il tempo per leggerli, richiedono molta attenzione e danno per scontato che si conosca il gergo del settore. POIS è un podcast di ricerca e approfondimento, ma essendo un racconto in voce è fruibile in qualsiasi momento – mentre si è alla guida, mentre si fa sport o si passeggia, mentre si cucina.

Chi vi aspettate che possa essere raggiunto da questo tipo di narrazione?

Questa è una delle domande a cui abbiamo cercato di rispondere durante il workshop di co-progettazione del podcast, tenutosi a maggio. Da una parte ci sono innovatori sociali (o coloro che desiderano diventarlo), startupper, operatori culturali, associazioni o organizzazioni indipendenti che producono cultura o portano avanti progetti di innovazione sociale. Dall’altra ci sono gli ascoltatori desiderosi di buone notizie che vogliono ascoltare storie di cambiamento in positivo e comprendere quali sono i processi che portano a tale cambiamento.

Quest’estate avete girato l’Italia per raccogliere le prime esperienze da raccontare. Come avete selezionato i vostri interlocutori? Quali sono le difficoltà ricorrenti che avete riscontrato ascoltandoli? 

Abbiamo parlato del POIS tour con chiunque! E abbiamo scoperto che molti conoscono qualcuno che porta avanti un progetto virtuoso. E molti (noi inclusi!) sono curiosi di conoscere meglio alcune iniziative. Non sempre i siti web e i social spiegano chiaramente di cosa si occupa un’organizzazione… È difficile trovare un bilanciamento tra fare e raccontare, spesso manca il tempo o mancano le risorse. Così abbiamo deciso di andare a chiederglielo di persona. Abbiamo raccolto suggerimenti e li abbiamo aggiunti alla lista dei tanti progetti virtuosi che abbiamo conosciuto nel corso degli anni. Per questa prima stagione abbiamo preferito concentrarci su progetti di medie e piccole dimensioni, lasciando le interviste a grandi fondazioni e istituzioni culturali per le stagioni successive, quando approfondiremo i temi emersi durante il POIS tour. Audience development, coinvolgimento della comunità di riferimento e sostenibilità economica sono alcuni dei temi ricorrenti nelle interviste, ed è sempre emerso un amore sincero per il territorio in cui si lavora, unito alla voglia di sperimentare nuove idee nel proprio campo.  

Oggi ci sarà la prima puntata. Quale tema avete scelto per il lancio e come saranno strutturate le prossime uscite?

La prima stagione ripercorrerà le tappe del POIS tour da Milano a Palermo, con 16 interviste ad altrettanti progetti lungo il percorso. La prima puntata è un’intervista a Sergio Galasso, progettista, con cui abbiamo parlato di processi di partecipazione attiva nell’animazione, programmazione e gestione dei cinema, un tema che poi ritorna nell’intervista al cinema PostModernissimo di Perugia nella seconda puntata. Questa stagione è un primo prototipo che verrà affinato attraverso altri workshop di co-progettazione e con la creazione di una seconda stagione. È un processo che ci consente di documentare non solo le esperienze degli innovatori sociali che intervistiamo, ma anche il nostro stesso sviluppo come podcaster, come professionisti e come cittadini.

Intendete coinvolgere altri attori nello sviluppo del progetto? Che ruolo possono avere le organizzazioni che hanno già nella loro mission, in maniera più o meno esplicita, la promozione culturale dell’innovazione sociale?

Sarebbe bello avviare delle collaborazioni con chi già si occupa di questi temi. Durante il viaggio, per esempio abbiamo raccontato il POIS tour sul blog di CheFare. Un tema può essere affrontato da punti di vista diversi e con forme altrettanto articolate. Per restituire un racconto “a tutto tondo” dell’innovazione sociale, sarebbe bello avviare conversazioni proficue tra vari attori tra loro complementari che si supportano a vicenda.

Come vi aspettate di essere supportati e come possono collaborare altre persone interessate.

Innanzitutto ricordiamo il nostro gruppo Facebook dove poter interagire con noi e con gli altri ascoltatori del podcast. POIS è un progetto che ha meno di sei mesi, e abbiamo tutta l’ambizione di sviluppare contenuti di qualità: per fare questo dobbiamo garantire una solidità progettuale, economica e comunicativa al progetto. Avremo quindi modo di approfondire la possibilità di fare un percorso di crescita insieme ad altri attori che come noi credono in questo progetto.

Non resta che segnalarvi la piattaforma dove seguire il podcast e invitarvi non solo ad ascoltare, ma a contribuire allo sviluppo di questo bel progetto mettendo in comune idee, suggerimenti, informazioni e quanto di utile e creativo pensate possa aiutare POIS a far scoppiare la bolla. O almeno, a farla espandere: la socialità dell’innovazione riguarda tutti.