Raggiunta l ' intesa tra assessorato regionale ai Beni culturali e le associazioni

"Favorire la partecipazione dal basso e la condivisione delle strategie di rilancio dei beni culturali"

Gestire un territorio, garantendo la valorizzazione e la tutela di tutte le sue componenti, è impresa assai ardua: è in simili casi che il vecchio detto ” l’unione fa la forza ” assume sfumature ancor più veritiere. E’ successo in Sicilia dove, il 28 marzo a Palermo, è stato siglato un accordo tra l’assessorato regionale ai Beni culturali e talune associazioni culturali regionali e nazionali. Scopo dell’intesa è quello di favorire la valorizzazione e la fruizione di siti culturali quali parchi e musei attraverso il coinvolgimento attivo di volontari che affiancheranno i lavoratori dipendenti a titolo gratuito. 1.145 sono i custodi che verranno supportati dai volontari per garantire la fruibilità  di duecento tra: musei, gallerie ed aree archeologiche; sette sono le associazioni coinvolte nell’intesa siglata con l’assessore Mariarita Sgarlata (Federanziani, Ranger, Unione nazionale Pro loco italiane, Legambiente, Sicilia antica, Italia nostra, Archeoclub).

Insieme tra partecipazione e condivisione

” L’apertura al volontariato è uno degli obiettivi centrati del lavoro di questi mesi – ha precisato Mariarita Sgarlata – teso a favorire la partecipazione dal basso e la condivisione delle strategie di rilancio dei beni culturali con il ricco tessuto delle associazioni che esiste in Sicilia. Con questa operazione intendiamo avviare un modello nuovo nella nostra isola, migliorando la fruibilità  dei cosiddetti poli museali d’eccellenza, dei siti maggiori e aprendo le decine di siti minori attualmente chiusi   sui quali, negli anni scorsi, sono stati investiti fiumi di euro dai fondi comunitari, inutilmente perché mai aperti al pubblico ” . E’ secondo tali presupposti, in linea con le attuali tendenze europee, che si delineano i tratti di un forte incentivo della cittadinanza attiva nell’isola: ” i volontari non sostituiranno il personale regionale, al quale rimane la gestione dei beni culturali, ma affiancheranno i custodi e realizzeranno progetti per la valorizzazione dei beni ” . Soddisfatto anche Gianfranco Zanna, direttore di Legambiente Sicilia: ” Finalmente si cambia fase, con la firma di questo protocollo passiamo da una attività  che era stata prevalentemente di denuncia ad una fase operativa, più concreta, per contribuire a rendere i siti culturali della Sicilia più fruibili. Rimarco l’importante ruolo di questa rete di associazioni che devono diventare le sentinelle del territorio, controllarlo e tutelarlo ” .

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