Una trentina di studenti hanno ridipinto i corridoi e sistemato i bagni. Di tasca loro hanno comprato anche i chiavistelli.
Da “La Repubblica – Cronaca di Roma”, 26 novembre 26
“Adesso c’è l’occupazione ‘costruttiva’: ripulire la scuola con vernice e pennello, passandoci il sabato e la domenica, senza interrompere le lezioni e con il consenso del preside.Al Liceo Mamiani si è protestato cosìcontro la Finanziaria e per l’abrogazione della riforma Moratti.
” E’ un atto politico contro chi ci taglia i fondi – spiega Giacomo, studente – Si può fare una protesta, anche se illegale, senza danneggiare, anzi difendendo la nostra scuola”.E cosìuna trentina di studenti hanno ridipinto i corridoi e sistemato i bagni. Di tasca loro hanno comprato anche i chiavistelli. Con loro il dirigente, Cosimo Guarino: ” Mi associo alla protesta. Stanno dimostrando al governo che si può migliorare la scuola nonostante i tagli”.

Nel pomeriggio i ragazzi hanno riconsegnato l’istituto. “Ma non credo riusciremo a finire tutti i lavori – spiega uno studente – e quindi ci metteremo d’accordo con il preside per continuare”.

Naturalmente, come sanno i lettori di Labsus, l’iniziativa degli studenti del Mamiani non è affatto illegale, anzi costituisce un esempio molto interessante di applicazione del principio di sussidiarietà  inteso come alleanza fra istituzioni e cittadini, grazie al quale questi ultimi possono prendersi cura dei beni comuni. In questo caso, gli studenti si sono materialmente presi cura della loro scuola. (La Redazione)