Il primo caso che ci presenta riguarda i processi di trasformazione urbana. Sempre più spesso, infatti, le amministrazioni chiedono l’aiuto dei propri cittadini per limitare, o meglio cercare di eliminare, il degrado urbano non solo nei centri storici ma anche nelle periferie. Questo perché è ormai consolidata la certezza che solo chi risiede in un determinato territorio possiede quelle “conoscenze tacite” (come le chiama lo stesso Montebugnoli) idonee per la risoluzione dei problemi, che risultano fondamentali per il lavoro degli esperti, i quali ovviamente ne sono sprovvisti.
Il secondo caso riguarda invece delle esperienze nel campo della salute e fa riferimento ad un nuovo paradigma che si sta diffondendo nell’educazione sanitaria, l’ empowerment.I “pazienti” non sono più chiamati soltanto ad ascoltare il medico ma a esprimere le loro incertezze e le loro paure in modo tale da riuscire a sconfiggere insieme il nemico comune, la malattia.
Anche nel mondo dell’istruzione non sono poche le esperienze di sussidiarietà, come dimostra il caso della scuola “Di Donato” di Roma. Qui i genitori hanno ripulito e risistemato, con il consenso del Consiglio d’Istituto, i locali del seminterrato dell’edificio, ormai abbandonati all’incuria e al deterioramento, realizzando degli spazi da destinarsi all’uso sociale. Un esempio di condivisione delle responsabilità educative vero le nuove generazioni.
Infine abbiamo il caso del Comune di Roma che, tramite l’iniziativa “Idee in comune”, ha chiesto ai suoi cittadini di presentare delle proposte per eliminare alcuni problemi del territorio, i quali hanno dato una risposta positiva sia dal punto di vista quantitativo (numero di proposte) che qualitativo. In conclusione, l’autore sostiene che se i cittadini sono chiamati a dare il loro contributo non si tirano indietro, mettendo a punto soluzioni eccellenti per ogni situazione, sia nel caso la loro opera sia presentata apertamente come sussidiarietà e sia nel caso non venga definita tale.
Citazione suggerita:
MONTEBUGNOLI A., La Sussidiarietà nascosta: quattro esempi, in Labsus Papers (27), Paper n° 1.