Cittadini in rete per facilitare percorsi di cura all'alcolismo

La rete come dimensione migliore per evitare la dispersione di energie

Il progetto Alcolweb-tel

È già attivo il progetto Alcolweb-tel, finanziato dal Ministero della solidarietà sociale. Un luogo virtuale in cui lavorano di concerto la regione Lazio, il Crarl (Centro di riferimento alcologico della regione lazio), i comuni della provincia di Roma, i Sert operanti sul territorio e tutte le strutture di cura dell’alcolismo interessate.

Ma soprattutto che vede protagonisti decine di volontari, coordinati dal Ceis (Centro italiano di solidarietà), che hanno il compito delicato di filtrare le richieste d’aiuto e direzionarle verso il servizio che può accoglierle al meglio.
Nonostante le presenti campagne di prevenzione, infatti, intorno all’alcol è tutto in espansione: aumenta la produzione, si amplia la fascia d’età di chi abusa di sostanze alcoliche, cresce la tolleranza, talvolta celata indifferenza, intorno “all’eccesso”. Aumenta però anche la consapevolezza del carattere patologico dell’abuso, si raffinano quindi le terapie e le strategie di cura e si moltiplicano le strutture che offrono assistenza.

L’imperativo: fare rete

Ma proprio l’ampio ventaglio di possibilità può generare confusione e un servizio non ben comunicato può risultare inesistente. Il rischio è quindi quello di uno spreco di risorse e di tempo, sia da parte di chi offre una possibilità di cura, che da parte di chi la ricerca.

Anche in questo caso è la rete la strada migliore da percorrere per ottimizzare gli sforzi ed evitare la dispersione di energie per contrastare un, in questo caso, “male comune”. Rete intesa come protezione intorno all’alcolista e alla sua famiglia, bisognosa di ascolto e di indicazioni utili davvero.

Rete intesa come sinergia stretta tra tutte le realtà assistenziali che operano nel campo delle dipendenze, con diverse modalità e strategie.
Rete intesa come web, con un sito internet dedicato interamente all’incontro “domanda-offerta”, tra chi vive il disagio e chi offre una via d’uscita.
Rete intesa come cittadini che si mettono a disposizione per rispondere a un numero verde e direzionare le richieste al servizio che può rispondere al meglio alle diverse esigenze.

L’impegno dei cittadini

I volontari infatti hanno il delicato compito di gestire il Centro d’ascolto telefonico e il portale web, i due punti di accesso più usati e più facilmente fraintendibili e dispersivi.

Il portale in particolare diventa anche luogo di scambio di informazioni, materiali, bibliografie sull’alcolismo per gli addetti ai lavori o per chi vuole saperne di più. Un canale in ingresso e in uscita quindi. Particolarità di questo progetto è la formazione che i cittadini ricevono prima di diventarne parte attiva, per essere in grado di affrontare le richieste, facendo e fornendo chiarezza intorno alle domande degli utenti.

Un corso articolato in diverse lezioni in cui si trattano le patologie alcol correlate da molteplici punti di vista (sociale, giuridico, psicologico, clinico..), in modo da saper gestire richieste d’aiuto a differenti livelli. Fondamentali poi le spiegazioni sulle differenze tra i vari servizi offerti nella regione Lazio, per saper indicare a ognuno la strada più adatta.

Qualunque cittadino può quindi mettersi a disposizione per far incontrare i servizi offerti con chi ne ha davvero necessità. Il primi volontari si stanno già formando, presto si potrà verificare l’efficacia e l’efficienza del progetto.

In allegato la scheda dettagliata del caso.



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