L’attività di raccolta di quello che verrà a costituire il corpo espositivo del museo è tuttavia ad opera della cittadinanza, la quale, sensibilizzata da un’iniziativa volta proprio a valorizzare la propria storia passata, non si è fatta attendere e si è mobilitata al reperimento dei materiali.
Ciò che andrà a riempire le stanze dell’ex municipio, locazione scelta per la collezione museale, consiste infatti di oggetti dell’uso quotidiano, strumenti, attrezzature e utensili necessari a quella che era la vita contadina, e, soprattutto, di immagini, tante immagini: fotografie e cartoline che riproducono in bianco e nero gli avvenimenti, gli scorci paesaggistici e i visi e gli sguardi di coloro che vissero in passato in queste valli e su cui si fondano le radici di Predosa.
L’assessore Giacomo Pastorini spiega che la volontà dell’amministrazione è proprio quella di creare un luogo in cui poter conservare e mettere alla disposizione e alla fruizione di chiunque lo spaccato di un mondo che altrimenti resterebbe soffocato dall’incedere dei tempi. Un angolo in cui quelli che sono stati i valori di una civiltà non vengano mai cancellati ma che, anzi, possano ancora mostrarsi e diventare, ad opera della volontà dei cittadini di oggi, un punto fermo per non dimenticare da chi furono custoditi quei luoghi e quei territori in passato.
Pastorini ci tiene inoltre a sottolineare che l’iniziativa vorrebbe anche essere un punto di contatto con le giovani generazioni, a cui il museo è dedicato. Sostiene infatti l’assessore che saranno i giovani, coloro i quali hanno meno memoria della vita dei loro avi, a doverne trarre i più profondi insegnamenti.
L’assessore, che prevede l’inaugurazione durante i primi mesi di quest’anno, non esclude nemmeno che il museo possa diventare sede di mostre temporanee e manifestazioni culturali.
In allegato la scheda dettagliata del caso.