Alcune associazioni laziali presentano il proprio programma elettorale

Nei prossimi giorni il programma sarà  portato all ' attenzione dei partiti e dei politici candidati.

Si presenta come un “soggetto politico” a tutti gli effetti che – precisano però le associazioni promotrici – “non intende candidarsi” ma vuole avviare “un confronto politico sui temi vicini al cittadino, in vista delle prossime elezioni della Regione Lazio”. Ne fanno parte alcune associazioni – circa cinquanta – che operano nei campi più disparati: da quelle che tutelano i consumatori a quelle che operano in campo sociale, da quelle anti-usura a quelle ambientaliste. Alcune molto rappresentative, altre meno.

Il programma, che nei prossimi giorni sarà portato all’attenzione dei partiti e dei candidati alla presidenza della Regione, è vasto e, forse, un po’ troppo ambizioso. Contiene, però, delle proposte interessanti e assennate. Ecco alcuni esempi significativi.

Sanità: il vero risanamento non si ottiene con tagli indiscriminati, ma con una seria programmazione sanitaria. In caso di sforamento del bilancio di previsione della sanità, si deve prevedere una decurtazione automatica e progressiva sui redditi dei manager regionali e sulla dirigenza.

Piano casa: semplificazione delle procedure, premio di cubatura non solo per gli edifici residenziali ma anche per le attività artigianali e produttive; interventi di demolizione-ricostruzione come freno al consumo del territorio e come strumento per il risanamento di zone pregiate dal punto di vista ambientale.

Mobilità: incentivazione all’uso del trasporto pubblico che deve necessariamente
passare per un recupero di efficienza e di qualità attraverso la partecipazione effettiva degli utenti alla definizione dei contratti di servizio e lo sviluppo di un sistema integrato di verifica dei disservizi.

Rifiuti: la raccolta “porta a porta” costituisce una importante modalità di coinvolgimento ed educazione civica, ed è un passo imprescindibile l’attuazione della stessa su tutto il territorio romano.

Semplificazione amministrativa: eliminare enti e società del tutto inutili o che si
sovrappongono all’attività delle Regione, complicando gli iter burocratici, rendendo così
un disservizio al cittadino.