Una ricerca rivela: Sicilia e Campania le più virtuose nel riutilizzo

Tre beni su quattro vanno al Terzo settore


La Sicilia e la Campania sono le regioni più virtuose nel recupero di beni confiscati alle mafie. A rivelarlo è la ricerca “Beni confiscati alle mafie: il potere dei segni. Viaggio nel Paese reale tra riutilizzo sociale, impegno e solidarietà”, condotta dall’Agenzia per le onlus.

Lo studio mette a confronto 116 buone prassi legate al recupero dei beni sequestrati alle cosche in 12 regioni, evidenziando il ruolo centrale svolto in tale attività dal Terzo settore: nel 4 percento dei casi i beni vengono affidati ad associazioni, nel 27 percento a cooperative e nel 18 percento ad enti. A passaggio avvenuto le proprietà vengono utilizzate principalmente per il contrasto del disagio sociale, la promozione culturale e l’aggregazione e per attività di pubblica utilità.

Proprio nel passaggio dalla confisca al riutilizzo emergono però anche le maggiori criticità: innanzitutto tra una fase e l’altra trascorrono in media 8 anni e mezzo, più della metà dei beni poi è consegnata in grave stato di degrado e abbandono alle realtà affidatarie, che nel 4 percento dei casi hanno presentato forti difficoltà economiche. Il sostegno delle istituzioni tra l’altro è spesso nullo.

“Obiettivo della ricerca- afferma Stefano Zamagni, presidente di Agenzia per le onlus – è stato quello di presentare per la prima volta in modo sistematico l’impegno concreto e la passione profusa dai soggetti del Terzo settore nel dare concreta applicazione alla legge 19 del 1996. Gli oltre 1 passi di legalità dimostrano che quando le istituzioni e i soggetti della società civile responsabile cooperano fattivamente i frutti positivi arrivano copiosi contribuendo a creare una nuova cultura della legalità e del senso civico”.

A tal fine Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione per il sud, nel corso della presentazione della ricerca ha annunciato: “Fra qualche mese sarà pronto un bando di concorso di 3,5 milioni di euro destinato alle reti di soggetti che presenteranno progetti per il sostegno al riutilizzo dei beni confiscati”. Il bando interesserà Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia.