Le mappe come bene collettivo

Una banca dati di coordinate geografiche libera e accessibile a tutti

Nasce così l’idea di realizzare una banca dati di coordinate geografiche libera e accessibile a chiunque, una sorta di Wikipedia delle mappe del pianeta dove ogni utente può aggiungere le sue conoscenze "dal basso" in merito alla geografia e alle mappe stradali e tante altre informazioni che solitamente non troveremmo in una qualunque mappa geografica.

Le mappe condivise

Open street map (Osm) è una fondazione no profit con sede in Inghilterra e con associati in tutto il mondo che conta attualmente circa 21 mila iscritti, di cui 2 mila i volontari italiani. Al contrario di Google maps, i cui dati sono di loro proprietà e noi possiamo accedere solo ai dati raster ovvero già elaborati, Osm grazie alla collaborazione di migliaia di utenti permette a chiunque di immettere informazioni di zone scoperte dalla copertura satellitare, semplicemente per mancanza di interesse commerciale, ma anche di rielaborare mappe di città già coperte dettagliatamente dal satellitare, ma che mancano dell’indicazione di servizi di utilità pubblica o sociale.

Questo ha permesso così di individuare percorsi ciclabili o pedonali, le indicazioni turistiche, i sentieri alpini del Club alpino italiano (Cai), il posizionamento delle fontanelle nei centri storici delle città (come a Roma), la dislocazione delle campane per la raccolta differenziata, i parcheggi per i disabili (come a Trondheim), la mappa degli scavi (come a Pompei), e addirittura le gabbie degli animali allo zoo di Amsterdam.

Ma uno degli esempi più emblematici, fiore all’occhiello di Osm, è il lavoro svolto a Gaza, la città eternamente martoriata dalla guerra tra Palestinesi ed Israeliani. Qui afferma lo stesso Cortesi "I colossi come Teleatlas o Navteq non avevano nessun interesse commerciale a produrre navigatori", così gli associati della fondazione hanno acquistato delle generiche immagini satellitari, elaborandole sia dal punto di vista informatico che geografico, con le indicazioni dei nomi delle vie e dei sensi di circolazione raccolte sul posto, permettendo finalmente alle autoambulanze di correre in soccorso dei malati e dei feriti (lo stesso lavoro è stato svolto per Bagdad).

Il ruolo degli utenti

Tutte le mappe possono essere consultate sul web, stampate o scaricate sotto forma di software per navigatori satellitari. Si parte da carte base acquistate a poco prezzo o disponibili gratuitamente, e agli utenti spetta il compito di integrarle un po’ alla volta con le informazioni raccolte durante i loro viaggi o le loro escursioni. Hanno fatto una nuova strada vicino casa vostra? Prendete il vostro Gps, fate un giro, quindi scaricate il log delle coordinate geografiche, date un nome alla via e caricate il tutto sul sito di Open street map. In alcuni casi particolari per raccogliere ulteriori elementi gli associati di Osm organizzano anche delle apposite spedizioni sul campo.

Il lavoro di aggiornamento delle mappe ha messo però in rilievo anche alcune difficoltà di tipo giuridico, infatti spiega ancora Simone Cortesi "la normativa italiana è particolarmente ambigua in materia. Tutte le amministrazioni locali sono tenute a realizzare delle mappe del loro territorio, ma i termini dei diritti d’uso non sono affatto chiari" così alcune mappe non vengono messe a disposizione dei volontari. Ma ci sono anche esempi di collaborazione con questo progetto che punta a fornire un utile servizio alla collettività, come quello del Friuli Venezia Giulia che ha messo a disposizione il suo materiale. Un importante passo avanti del grande movimento per la liberalizzazione del sapere che anima internet.