"Un codice etico" per la trasparenza

La trasparenza è considerata la condicio sine qua non della raccolta fondi

Il testo è stato redatto per andare incontro alle nuove esigenze che si stanno sviluppando nell’ambito della raccolta fondi delle organizzazioni no profit ed è il frutto di una stretta collaborazione tra soggetti pubblici e privati. Al documento hanno, infatti, collaborato il Comitato scientifico appositamente istituito, l’Agenzia delle entrate, la Guardia di finanza, il Consiglio dell’Agenzia per le onlus, i funzionari dell’Area progetti e innovazione e del Servizio indirizzo e vigilanza dell’agenzia per le onlus (vd. allegato).

Le linee guida si propongono di creare una sorta di codice etico che svolga il ruolo di essenziale punto di riferimento in un ambito, quello della raccolta fondi che, col passare del tempo, è divenuto fondamentale non solo per l’attuazione dei progetti delle Onlus ma, spesso, anche per la loro stessa sopravvivenza. I principi cardine da seguire sono stati individuati nella trasparenza, nella rendicontabilità  e nell’accessibilità .

La trasparenza è considerata la condicio sine qua non della raccolta fondi. Tutte le organizzazioni, infatti, dovrebbero dar conto del proprio lavoro sia in generale, sia sul singolo progetto, in maniera facilmente visibile. In tal modo si incrementerebbe la fiducia che i donatori nutrono nei confronti dell’operato di queste realtà .

E’ in quest’ambito che assume grande rilevanza anche la rendicontabilità , cioè la descrizione accurata di proventi e oneri delle raccolte che dovrebbero essere messi a disposizione dei donatori secondo il principio dell’accessibilità , ovvero la facilità  con cui donatori e destinatari delle donazioni possono acquisire le informazioni richieste.

I tre principi sono quindi strettamente correlati tra di loro e, pur non essendo le linee guida giuridicamente vincolanti, rappresentano un importante manifesto comportamentale per le organizzazioni no profit. Si tratta, dunque, di un’iniziativa cruciale, soprattutto in un momento particolare come questo in cui, probabilmente anche a causa della crisi economica mondiale, si registra una calo nelle raccolte fondi degli enti.

Non a caso, una delle ultime proposte delle associazioni è quella di poter conoscere i nomi di coloro che destinano il loro 5 per mille Irpef alle varie Onlus, in modo da rendere più efficiente il loro sistema di mailing. I costi delle campagne sono cresciuti in maniera esponenziale negli ultimi anni e ciò che preoccupa maggiormente le associazioni è anche il crescente costo delle tariffe postali agevolate. In altri Paesi, a differenza di quanto avviene in Italia, il nome dei contribuenti del 5 per mille è, infatti, a disposizione delle organizzazioni, naturalmente previo consenso, il che consente una riduzione non indifferente dei costi.

L’integrazione dei principi delle linee guida con le esigenze di bilancio sarà , quindi, la sfida più importante che lo organizzazioni no profit dovranno affrontare a breve.



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