Ammessi due dei quattro quesiti refendari sull'acqua

Consulta a favore dei quesiti referendari su: acqua, legittimo impedimento e nucleare

La Consulta, presieduta da Ugo De Siervo, ha deliberato, dopo due ore di camera di consiglio e ascoltate le parti (con l’analisi delle memorie ad adiuvandum e ad opponendum), l’ammissibilità dei quesiti referendari riguardanti lo "scudo" per le alte cariche dello Stato, il nucleare (promossi dall’IDV di Di Pietro) e due dei quattro quesiti sull’acqua promossi dal comitato "Si acqua pubblica" (di cui vi fanno parte giuristi quali Stefano Rodotà e Gaetano Azzariti) .

Per quanto riguarda la gestione pubblica del servizio idrico passano il vaglio della Corte Costituzionale i quesiti su: “Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione”, e sulla “Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma" (vedi in allegato la decisione della Corte).

Entro febbario, invece, si attende la motivazione della Corte circa l’inammissibilità degli altri due quesiti (ovvero: “Servizio idrico integrato. Forme di gestione e procedure di affidamento in materia di risorse idriche. Abrogazione”: inammissibile. “Norme limitatrici della gestione pubblica del servizio idrico. Abrogazione parziale”: inammissibile).

Il si della Consulta potrebbe segnare il primo passo verso la strada del riconoscimento dell’acqua come bene comune, ora spetterà ai cittadini esprimersi in primavera.

Anche le associazioni ambientaliste e il Wwf si sono dette soddisfatte per la decisione della Corte. "Può essere considerata una prima vittoria delle ragioni dell’ambiente e degli interessi dei cittadini alla tutela dei beni comuni nella gestione della risorsa idrica e delle fonti energetiche".



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