L'Open Space Technology costituisce un innovativo metodo di partecipazione e di coinvolgimento comunitario.

Informalità e libertà di azione caratterizzano questo metodo, in cui diversi saperi si incontrano e sono in grado di trasformare comportamenti normalmente negativi in azioni positive.

Ideato negli anni ottanta dall’americano Harrison Owen, l’Open Space Technology si è diffuso negli ultimi cinque anni anche in Italia. Il metodo partecipativo è utilizzato per affrontare problemi complessi quali la progettazione partecipata e l’intervento sociale.

Il volume si propone di affrontare il tema in maniera interdisciplinare attraverso i contributi di esperti e professori in diverse materie, quali l’urbanistica, la sociologia, la psicologia, l’antropologia.

Il "paradiso perduto" è la metafora di una società autoorganizzata che appare più raggiungibile attraverso i saggi contenuti nel volume, i quali offrono interessanti spunti per la progettazione, la gestione e la valutazione di simili esperienze.

GARRAMONE V., AICARDI M. (a cura di), L’OST? Spunti per l’uso e l’analisi dell’Open Space Technology, Franco Angeli, 21.