Al Liceo Tacito di Roma ridipingono le pareti scrostate

L'iniziativa degli studenti del liceo Tacito rappresenta la corretta applicazione del principio di sussidiarietà 

L’iniziativa, partita dalla volontà  dei ragazzi e condivisa dal corpo dirigente dell’istituto scolastico, si è resa necessaria per fronteggiare le cattive condizioni in cui versa l’istituto, causate anche dalla mancanza di fondi e di lungimiranza nella gestione della manutenzione ordinaria.

“Lo scorso anno la Provincia aveva già  ridipinto una decina di aule e un corridoio della nostra sede centrale – racconta la preside Giuliana Mori – Ora sta intervenendo per sistemare gli uffici e gli altri corridoi, ma nel frattempo i ragazzi hanno deciso di contribuire pitturando le ultime aule che erano rimaste in sospeso per mancanza di fondi”.

” Ci siamo divisi i compiti, abbiamo scrostato il vecchio intonaco, passato la carta vetrata e steso la nuova vernice: insieme abbiamo lavorato benissimo e, allo stesso tempo, abbiamo lanciato un messaggio costruttivo alle istruzioni: noi teniamo alla nostra scuola e vorremmo che anche voi ve ne prendeste più cura”, hanno dichiarato gli studenti.

Per affrontare ulteriori rischi e assicurare gli alunni impegnati nella manutenzione straordinaria delle aule, la scuola ha deciso di attivare il ” Progetto Decoro ” , coordinato da una docente di storia dell’arte e inserito nel piano dell’offerta formativa della scuola.

La sussidiarietà  parte dai ragazzi

L’iniziativa degli studenti del liceo Tacito è la rappresentazione, in maniera lampante, di come sia possibile applicare il principio di sussidiarietà , partendo dalla volontà  e dall’impegno dei cittadini, che vogliono prendersi cura dei beni comuni.

Labsus, a tal proposito, ha promosso l’avvio di un progetto, la ” Scuola di manutenzione civica ” che coinvolge gli studenti del Liceo Farnesina e Righi di Roma, affinchè siano, in prima persona, responsabili dei propri spazi: l’iniziativa prevede il ruolo attivo dei ragazzi, che decideranno in che modo gestire, valorizzare e condividere la loro struttura.

La scuola, quindi, può diventare un laboratorio concreto nel quale esercitare pratiche di cittadinanza attiva: gli studenti, responsabilizzati e liberi di dare sfogo alla propria creatività , cominciano ad occuparsi della piccola manutenzione del proprio edificio scolastico e della conservazione delle strutture; le istituzioni concretamente coinvolgono gli studenti e rendono più efficace la gestione di strutture pubbliche.