L'editoriale di Vittorino Ferla pubblicato sul quotidiano ecologista

Una nuova legge sulla cittadinanza per un'Italia più unita, accogliente, europea

Terra è un quotidiano che si occupa di ecologia e dei grandi temi della politica estera. Il 3 marzo scorso ha accolto un editoriale di Vittorino Ferla, direttore responsabile Labsus ed attivo membro della redazione, dal titolo: ” Rivolta in Nord Africa: è giunta l’ora di riformare la legge sulla cittadinanza ” . Ferla si è occupato spesso di cittadinanza ed immigrazione, sia sulle pagine di Labsus che su altre testate che si interessano di attivismo civico, legando questi due temi tra loro, l’uno la soluzione dell’altro.

Da anni ormai, ad ogni crisi umanitaria che porta sulle nostre coste migliaia di uomini in fuga dal loro paese, il dibattito viene limitato o ad una preoccupazione di ordine pubblico, o a nuove tipologie di assistenza. Non si è mai cercato di risolvere il problema, ma solo di ” diffondere la paura per creare allarme e sfuggire alle proprie responsabilità  ” , come scrive Ferla nell’articolo citato. E’ in questo contesto che si inserisce la proposta del nostro giornalista: riformare la legge sulla cittadinanza.

E’ assurdo e anacronistico che la legge consideri italiani solo coloro che nascono da italiani o vi si uniscono in matrimonio, dando alla cittadinanza un carattere ” ereditario ” . Dovrebbe essere piuttosto legata ad altri fattori, quanto la durata della permanenza in Italia, l’attività  produttiva e lavorativa svolta, il pagamento delle tasse e il grado di integrazione raggiunto.

Inoltre, vi è una discordanza tra le leggi del nostro Paese e la sua Carta Costituzionale, che recepisce la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e riconosce piena tutela sanitaria anche agli stranieri, ed all’articolo 3 Cost. che impegna la Repubblica italiana a rimuovere ogni ostacolo alla piena integrazione e garantisce l’assoluta uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, senza alcuna distinzione di carattere etnico, linguistico o di altro genere.

Ferla contrappone allo strazio burocratico, alla confusione dello stato delle seconde generazioni, alla gestione solamente securitaria del fenomeno migratorio, una nuova legge sulla cittadinanza, che riconosca pari diritti e pari dignità  a tutti quegli stranieri che contribuiscono all’economia e all’interesse generale del nostro, e anche loro, Paese.

Di seguito, il link all’articolo di Vittorino Ferla su Terra.