Analisi dello schema di decreto e suggerimenti

Aspetti critici e possibili soluzioni per una corretta transizione federalista

Dopo avere esaminato i sette articoli che compongono lo schema di decreto, l’Autore sottolinea come lo stesso si muova in una prospettiva generale, e ipotizza, pertanto, la necessità di una revisione nel momento in cui i meccanismi previsti in astratto vedranno una concreta attuazione.

Questo incrementa il rischio di futuri contenziosi, stante la genericità dell’attuale proposta normativa.

Salerno individua otto punti che presentano delle criticità e che rischiano di produrre inutili duplicazioni, come nel caso della previsione di un Fondo per lo sviluppo e la Coesione che si sovrappone al Fondo per la perequazione territoriale delle infrastrutture.

Lo schema di decreto risulta poi carente per quanto riguarda l’orizzonte di programmazione entro il quale gli intererventi infrastrutturali devono realizzarsi, determinando un’incertezza in ordine alla disponibilità delle risorse a disposizione.

Appare critica inoltre la previsione, in caso di inadempimento del contratto istituzionale allo sviluppo, dell’intervento di un commissario ad acta governativo, abilitato ad intervenire soltanto ex post, in caso di fallimento di uno dei capisaldi per una corretta transizione federalista.

Lo stesso rinvio, alla fine dello schema di decreto, a futuri interventi normativi attuativi, determina un irrimediabile depotenziamento dell’intero impianto previsto, e lo connota di eccessiva genericità à e provvisorietà.