Tolleranza zero verso gli automobilisti indisciplinati della capitale

La rete diventa il motore dell'azione collettiva e coordinata di associazioni già  esistenti

Lo scorso 24 maggio non verrà  dimenticato facilmente da chi, quella mattina, si trovava nella zona di piazza Fiume, a Roma. I manifestanti della rete Mobilitiamoci hanno invaso via Calabria e organizzato un sit in di protesta, catturando cosìl’attenzione di automobilisti, passanti e vigili urbani. Armati di fischietti e volantini recanti lo slogan “No alla sosta selvaggia”, hanno dato vita ad un tipo di protesta attiva, intervenendo caso per caso, richiamando all’ordine gli automobilisti più indisciplinati che parcheggiavano la propria auto in doppia fila.
Proprio la partecipazione di numerosi cittadini ha permesso un intervento tempestivo dei vigili urbani che hanno sanzionato i proprietari delle auto in sosta vietata e di un carro attrezzi che ha provveduto a rimuovere i veicoli in sosta vietata. “Una buona parte
nza per la rete, che vuole promuovere iniziative concrete per il trasporto pubblico ” dichiarano gli organizzatori presenti all’iniziativa di martedìscorso, tra cui si sono distinti Carlo Troilo (Roma Nuovo Secolo) e Lorenzo Parlati (Legambiente Lazio) in quanto rappresentanti di due delle associazioni che compongono la rete Mobilitiamoci, che sono intervenuti spiegando “La doppia fila rappresenta un dramma per la mobilità  romana, soprattutto perché impedisce il passaggio ai mezzi di trasporto rallentando, così, le corse. Bisogna dire basta e continuare questa lotta contro la sosta selvaggia in città “.

Il problema della mobilità 

Quello della mobilità  è, infatti, un problema di rilevanza fondamentale causato tanto dall’inciviltà  degli automobilisti, quanto dall’incuranza degli addetti alla mobilità , che va ad incidere fortemente sulla qualità  della vita di un centro urbano e metropolitano come quello di Roma. Basti pensare che soltanto il parcheggio delle auto fuori dalle strisce causerebbe – secondo dati forniti dall’Atac – un rallentamento del 3 percento della velocità  dei mezzi pubblici (che risulta essere tra le più basse d’Italia) e conseguenti rallentamenti per gli spostamenti degli utenti e della frequenza degli autobus.   Eliminando dunque il problema della sosta in doppia fila, si potrebbe avere il 3 percento di tram e autobus in più, aspettando il 3 percento di tempo in meno alle rispettive fermate. Una corsa in più ogni tre, impedita da poche migliaia di automobilisti incivili che danneggiano la vita quotidiana di centinaia di migliaia di cittadini.
Posta in termini numerici, la questione del danno al trasporto pubblico e ancora più evidente e trascina con se quello provocato più in generale alla mobilità  sostenibile e alla qualità  della vita.

L’intervento attraverso la rete

Ancora una volta la rete si conferma modello organizzativo ideale per affrontare determinate tipologie di problemi secono una logica sussidiaria. La cura del bene comune è intesa anche e soprattutto come azione di sensibilizzazione di quella parte di cittadini che non hanno la dovuta confidenza con il concetto di civiltà  e che non prestano attenzione a temi fondamentali come quello della mobilità  sostenibile (1). In questo caso l’intervento è stato messo in atto da Mobilitiamoci, una rete di associazioni civiche, comitati e liberi cittadini, nata per rispondere alle esigenze dell’associazione Roma nuovo secolo, che da tempo ricercava un nuovo e diverso approccio al contrasto del degrado urbano.
Dopo una serie di confronti, si è cosìvenuto a definire questo nuovo progetto dall’alta componente collaborativa, che punta sulle potenzialità  specifiche di ogni aderente, in modo tale da portare avanti le giuste richieste di miglioramento della qualità  della vita, della trasparenza della gestione delle risorse ,della tutela di salute e sicurezza, con la partecipazione più ampia possibile da parte dei cittadini.

La rete diventa dunque il motore dell’azione collettiva e coordinata di associazioni già  esistenti come l’Iica (Istituto internazionale per il consumo e l’ambiente), il Circolo Rosselli di Roma, l’associazione Assopedoni (federazione italiana per i diritti del pedone e per la salvaguardia dell’ambiente), Cittadinanzattiva Lazio, Assochange (Associazione italiana di change management) e il Comitato per la Bellezza della regione Lazio a cui aderiscono aderiscono Fai (Fondo Italiano per l’ambiente), Italia Nostra, Legambiente, WWF Italia, ed intende allargarsi a cittadini, comitati, gruppi e altre associazioni per acquisire maggiore forza nella fase propositiva e progettuale e maggiore potere d’influenza sull’azione politica e amministrativa delle istituzioni locali.

(1) Altri casi di mobilità  sostenibile sono stati raccolti nella sezione Casi ed esperienze di Labsus.org, e nella in prima pagina.

Il progetto oggi…

La rete di associazioni e cittadini aderenti a Mobilitiamoci continua a portare avanti il proprio obiettivo di costituire una massa critica in grado di sollecitare l’impegno delle istituzioni responsabili attraverso la partecipazione attiva dei cittadini, associazioni e comitati. Ruolo fondamentale per coordinare l’impegno delle associazioni che aderiscono a questo progetto di sensibilizzazione collettiva è svolto dal blog, che raccoglie notizie, approfondimenti ed eventi sul tema della mobilità  sostenibile di Roma capitale.Ad oggi, Mobilitiamoci è particolarmente impegnata nella promozione di un piano di mobilità  sostenibile che sostituisca la gestione commissariale che ha caratterizzato, senza successo, lo stato di emergenza relativo al traffico della capitale a partire dal 26.

[Aggiornamento a cura di Margherita Volpe, 23 Maggio 213]

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