Tre casi finalisti premiati dal Presidente di Italia Futura

Montezemolo premia un nuovo modello di amministrazione basato sulla ricchezza delle risorse relazionali

“Sussidiarietà  all’opera” è il primo riconoscimento ufficiale per le amministrazioni ed i cittadini che hanno realizzato le migliori esperienze di sussidiarietà  orizzontale, con azioni di interesse generale.
Dieci casi sono stati selezionati da un comitato scientifico composto da studiosi vicini a Labsus ed alla Fondazione per la sussidiarietà  e proposti, in un secondo momento, alla votazione della rete sul sito di Forum Pa che si è chiusa il 9 maggio decretando i seguenti vincitori:
• Pica – Percorsi di cittadinanza attiva (43 per cento dei voti)
• Il progetto Tagesmutter (17 per cento dei voti)
• Mamma segreta (16 per cento dei voti)
La premiazione ha avuto un ospite d’eccezione: il Presidente della Fondazione Italia Futura Luca Cordero di Montezemolo, che ha premiato i tre vincitori scelti dalla rete alla conclusione del convegno e consegnato una pergamena a tutti i dieci finalisti.

Sussidiarietà  è libertà 

Il momento della premiazione è stato preceduto da due momenti di riflessione.
Il primo, offerto da Gregorio Arena, ha messo in evidenza una componente progettuale nuova della sussidiarietà  che va al di là  di quella esclusivamente giuridica dettata dal principio costituzionale. Sussidiarietà  è molto più, è un progetto per una società  nuova, che mette in circolo nuove energie e nuove capacità , riconoscendo ai cittadini un ruolo che altrimenti non avrebbero.

La sussidiarietà  è una forma di libertà . Il dettato dell’articolo 118 ultimo comma, infatti, non attribuisce un potere, nè un diritto, bensìriconosce una libertà  nuova, differente da quelle tradizionali o che nascono da diritti sociali, una libertà  solidale, responsabile, alle volte anche interessata che, se messa adeguatamente in circolo avrebbe un effetto ricostituente straordinario sul nostro Paese .

La sussidiarietà  secondo Montezemolo

Il secondo e conclusivo intervento è del presidente Luca Cordero di Montezemolo, che parlando da cittadino prima ancora che da imprenditore, confessa di aver sempre sognato di vivere e lavorare in un paese che unisca crescita e solidarietà , ritenendoli capi saldi di un Paese moderno che sa coniugare una necessaria crescita con l’attenzione a chi ha pià  bisogno e chi, a fronte di tali disagi, è ben entusiasta di partecipare. La partecipazione infatti, insieme ai concetti di unione e libertà  insiti nella sussidiarietà  espressi nel precedente intervento di Gregorio Arena, è necessaria per individuare un nuovo progetto di società .

La dimensione di insieme, secondo Montezemolo, rappresenta il punto di forza, il vero patrimonio di qualunque azienda e dimensione, perchè insieme si partecipa con determinazione, passione civile e grande spirito di iniziativa ad ogni impresa collettiva.

Mai come questo momento, in cui la difficoltà  della politica di incarnare un messaggio di speranza o una vision del Paese diviene sempre più palese, abbiamo il dovere di non perdere la fiducia nello straordinario giacimento di eccellenze professionali, morali e civili recuperarando la cultura che Montezemolo definisce “della coesione”.
Ciò che più colpisce il Presidente, è la possibilità  attribuita al concetto di sussidiarietà , di creare un’alleanza tra cittadini e istituzioni che si sentono ugualmente responsabili del territorio in cui vivono e dei beni comuni, perchè curarsi dei beni comuni è nell’interesse generale, cosìcome evitare il loro impoverimento. Beni materiali e immateriali di cui ciascuno può godere liberamente e che però, proprio per questo, sono continuamente minacciati da un uso egoistico e in alcuni casi addirittura predatorio.

“Io credo – spiega Montezemolo – che con questo premio si da un riconoscimento reale ed effettivo al fatto che i cittadini possono avere un ruolo fondamentale nella produzione, cura e sviluppo dei beni comuni dimostrando con i fatti che non è affatto utopia immaginare nei nostri paesi e città  tanti cittadini attivi, responsabili e solidali che, insieme con le amministrazioni locali, migliorano la qualità  della vita di tutti realizzando una sorta di manutenzione civica dei beni comuni”.

La sussidiarietà  diviene uno dei motori indispensabili all’Italia per ripartire ed è per questo che vedere semplici cittadini che si assumono delle responsabilità  nell’interesse generale da coraggio e crea fiducia, offrendo un contributo allo sviluppo della nazione insostituibile e aprendo le strade ad una nuova cittadinanza e ad un nuovo modo di essere delle amministrazioni pubbliche.
Fondamentale per il cambiamento è infatti anche l’apporto della pubblica amministrazione che deve farsi portatrice di una nuova cultura del merito, della capacità , della formazione e della crescita professionale.

“Amministrare applicando la sussidiarietà  – conclude Montezemolo – richiede dunque intelligenza e disponibilità  da parte degli amministratori locali, perchè comporta il riconoscimento del bisogno della collaborazione dei cittadini per realizzare forme di amministrazione condivisa, comporta ammettere che il monopolio dell’amministrazione sull’interesse pubblico è terminato e che anche i cittadini possono e debbono essere protagonisti nel perseguimento dell’interesse generale”.
L’auspicio è che siano riconosciuti gli enormi giacimenti di eccellenze e risorse civiche che rendono l’Italia un grande paese e che la sussidiarietà  sia sempre più un tema centrale allo sviluppo di questo paese.

I progetti premiati nella giornata dell’11 maggio, dimostrano dunque che la sussidiarietà  funziona, che risolve problemi e mette in circolo nuove e preziose risorse che si aggiungono a quelle pubbliche in un disegno di società  in cui i cittadini sono protagonisti del cambiamento in prima persona insieme con le istituzioni, in una forma di esercizio della sovranità  popolare, fondamentale per la nostra democrazia.

On line le foto del premio “Sussidiarietà  all’opera”

On line la registrazione del convegno “La sussidiarietà  orizzontale, risorsa e sfida per governare con la rete”