Lo Stivale è sempre più sensibile verso le tematiche ambientali

La crisi anziché inibirla diventa driver di sostenibilità 

La cultura del sostenibile


La ricerca, condotta da Gpf in collaborazione con Centromarca, è stata effettuata con l’obiettivo principale di rilevare l’universo valoriale degli italiani relativo alla sostenibilità ed allo stesso tempo individuare i comportamenti quotidiani che vengono posti in essere in base a tali valori. L’analisi è stata condotta tra febbraio e marzo 211 ed ha riguardato 25 soggetti compresi tra i 15 ed i 74 anni. I dati mostrano come le tematiche ambientali siano ritenute estremamente importanti dai più giovani, in modo specifico tra coloro che rientrano nella fascia d’età compresa tra i 15 ed i 24 anni. Tuttavia i principi ecosostenibili risultano ben radicati nell’intera popolazione italiana: attenzione all’ambiente ed orientamento alla sostenibilità trovano la propria base nella cultura civica di ogni singolo cittadino attivo il quale ha potuto dare una scossa pragmatica al proprio sistema di credenze anche grazie alla modernizzazione delle tecnologie.

Come la pensano gli italiani

La maggioranza degli italiani, il 5,9 percento, è sensibile ai temi legati alla sostenibilità. Tale interesse è dovuto a fattori differenti. In primo luogo è la paura di una totale degenerazione ambientale a spingere i cittadini ad adottare comportamenti rivolti a ridurre l’impatto sull’ambiente. In secondo luogo, molti dei soggetti intervistati ritengono il concetto di sostenibilità come pragmatico e facilmente applicabile: praticare delle attività quotidiane ecocompatibili, dunque, risulta una delle modalità preferite dai cittadini per sentirsi pienamente attivi nel contesto della cittadinanza. Attraverso l’analisi dei dati dell’indagine è stato possibile rilevare 4 tipi di categorie di soggetti individuabili secondo la loro propensione verso le tematiche ambientali. I più attivi sono i “promotori dell’impegno condiviso” (1,9%) che credono che sia necessario un impegno condiviso e costante verso l’ambiente. Per questi cittadini sostenibilità è sinonimo di partecipazione. Ci sono poi le “voci giudicanti” (1,4%), persone che sentono l’esigenza di vedere sanzionati i comportamenti di chi inquina e produce rifiuti, e gli “eco-nostalgici” (14,8%) che anelano un ritorno al passato e promuovono una riduzione tout court dei consumi. Infine, c’è “l’avanguardia dei consumatori sostenibili” (14,8%): per questi soggetti la sostenibilità va supportata attraverso scelte ragionate da effettuare nei consumi.
Sostenibilità è partecipazione

La sostenibilità ambientale permette, anche se in percentuali ancora non molto elevate, una maggiore responsabilizzazione dei cittadini riguardo alle problematiche inerenti a una data collettività. I piccoli gesti quotidiani che vengono compiuti per ridurre l’impatto ambientale aumentano la consapevolezza del singolo individuo di essere parte attiva di una comunità che promuove comportamenti ecosostenibili. Le tematiche ambientali si stanno pian piano radicando nella scala dei valori della società italiana e vengono affermate costantemente da cittadini responsabili a prescindere dallo schieramento politico di cui essi possano far parte. Anzi, per molti, sostenibilità è diventata un’alternativa alla politica e un modo per avere risposte immediate e concrete. I principi dell’ambientalismo hanno subito un rapido processo di svecchiamento grazie ad una vasta adesione giovanile e sarà proprio una partecipazione responsabile che permetterà di concretizzare i valori che orientano il perseguimento dello sviluppo sostenibile attraverso un agire progettuale comune e la costruzione di percorsi condivisi.