Un paese a diverse velocità  anche nel riciclo.

"Sorprende la sorpresa causata da questi dati, visto che in Italia il riciclo è ormai una realtà  consolidata"

Dal convegno del Conai è emerso che il risultato del bilancio costi-benefici dell’attività  del Sistema Conai, il Consorzio nazionale degli imballaggi, equivale ad una cifra “da manovra finanziaria”. I benefici per l’Italia derivanti dal riciclo dei materiali gestiti dal Sistema Conai dal 1999 al 21, per quanto riguarda la raccolta e il riciclo degli imballaggi in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica, vetro ammontano a ben 9,3 miliardi di euro e nel solo 21 il valore arrivano a 1,6 miliardi; nell’ultimo anno è stato riciclato il 64,6% degli imballaggi immessi al consumo (+4,6%). Inoltre, secondo le ultime stime elaborate dal Conai, e dal centro analisi Althesys, sono circa 9mila gli addetti che operano in Italia nel campo della valorizzazione dei rifiuti e oltre un migliaio le aziende coinvolte nelle varie fasi della filiera del riciclo, dalla raccolta alla selezione, dal riuso allo smaltimento.

Edo Ronchi, ex ministro dell’Ambiente, commentando questi dati contenuti nel rapporto “MP2 Annual Report – L’industria italiana del riciclo tra competizione internazionale e politiche nazionali”, realizzato da Althesys e presentato in occasione del convegno, afferma: “Sorprende la sorpresa causata da questi dati, visto che in Italia il riciclo è ormai una realtà  consolidata”.

 

Il riciclo dei rifiuti in Italia

 

La giornata – organizzata dal Conai in collaborazione con Althesys – ha fatto il punto sull’industria italiana di settore che vanta una posizione preminente in Europa. Nell’MP2 (Annual Report sulle Materie Prime Seconde) è descritto il bilancio costi-benefici del sistema Conai: sono stati calcolati i costi complessivi pari a circa 3,3 miliardi di euro, e i benefici, che assommano a 12,6 miliardi. Il saldo netto ammonta dunque a circa 9,3 miliardi di euro. “Come voci di costo abbiamo considerato, tra le altre, quelle per il trasporto a selezione e riciclo dei rifiuti da imballaggio e quelli di struttura – spiega Alessandro Marangoni, amministratore delegato di Althesys – Mentre tra le voci di beneficio abbiamo rilevato, in primis, il costo di smaltimento evitato, cioè il costo che la collettività  non ha dovuto sostenere per avviare a smaltimento tutti i volumi dei rifiuti intercettati dal Sistema CONAI nello scenario storico, pari a 4,4 miliardi”. Secondo il rapporto Althasys, nel 21 si sono riciclate quasi 5,2 milioni di tonnellate di carta, 3 di legno, 1,6 di plastica, 1,9 di vetro, 21,5 di acciaio e 84. tonnellate di alluminio. Questi dati riguardano tutti i tipi di rifiuti avviati al riciclo, non solo gli imballaggi (che comunque costituiscono una componente importante).

L’anno scorso, il peso delle cosiddette “materie prime seconde” è stato importantissimo: sul fabbisogno totale dell’industria, erano riciclati l’8% del vetro, il 75% dell’alluminio, il 6% dell’acciaio e del legno, il 56,5% della carta e il 22% della plastica. «Una ripresa dell’industria del riciclo, con i mercati delle materie prime seconde in forte salita », sintetizza il Conai.

 

Il riciclo dei RAEE

 

Un discorso a parte meritano i “RAEE”, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. I principali problemi derivanti da questo tipo di rifiuti sono la presenza di sostanze considerate tossiche per l’ambiente e la non biodegradabilità  di tali apparecchi. Questi prodotti vanno dunque trattati correttamente e destinati al recupero differenziato dei materiali di cui sono composti, rame, acciaio, ferro, alluminio, vetro, argento, oro, piombo, mercurio, evitando cosìuno spreco di risorse che possono essere riutilizzate per costruire nuove apparecchiature.

In Italia da Novembre 27 è entrato ufficialmente in vigore il sistema di gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche disciplinato dal Decreto legislativo 151 del 25, la cui responsabilità  è affidata direttamente ai produttori, come previsto dalla Direttiva Europea (22/96/CE).

Anche in questo settore si registrano dei notevoli passi in avanti: il Centro di coordinamento RAEE evidenzia che rispetto al 21 vi è stato un aumento del 15percento di rifiuti raccolti. Danilo Bonato, presidente del Centro di coordinamento, in occasione dell’iniziativa “Comuni ricicloni” organizzata da Legambiente, ha affermato: “Il 21 è stato, infatti, per noi un anno di grandi soddisfazioni in cui il nuovo sistema di gestione ha dato dimostrazione di poter raggiungere ottimi risultati. Abbiamo raccolto, solo quest’anno, 245 milioni di kg di RAEE e in soli tre anni di attività  siamo riusciti, con l’impegno di tutti, cittadini, le istituzioni, gli addetti ai lavori, a portare la raccolta pro-capite oltre i 4 kg per abitante, la soglia imposta dall’Unione Europea ai paesi membri”.

 

Un paese a diverse velocità  anche nel riciclo

 

L’Italia, dunque, nel settore del riciclo dei rifiuti non se la cava male. E le materie prime seconde, quelle cioè con una seconda, terza, quarta vita grazie al riciclo, stanno generando giri di affari notevoli. “Si tratta ormai di commodities come le altre, vendute e comprate su mercati globalizzati”, sottolinea il Direttore generale di Conai Walter Facciotto. E l’Italia ha capito l’importanza dello scambio di questi materiali a livello internazionale.

Ma il direttore generale di Conai spiega: “Parlando di raccolta differenziata la situazione italiana è sostanzialmente divisa in tre settori: un’Italia del Nord che mediamente, in termini di raccolta differenziata complessiva, raggiunge il 35-4percento, una zona centrale che oscilla intorno al 2-25percento e un Sud che si trova al di sotto del 2percento. Questa è una fotografia generale che, ovviamente, si riflette anche a livello di raccolta degli imballaggi, per cui abbiamo un Nord che supera gli 85 kg per abitante, un Centro che si attesta intorno ai 5-55 kg ed un Sud che si ferma a 35-37 kg”.

 

Cittadini attivi e riciclo dei rifiuti

 

Questo è però un settore dove la sinergia tra cittadini e istituzioni è fondamentale. Se, ad esempio, è necessario che le amministrazioni forniscano un efficiente servizio di raccolta e di riciclo dei rifiuti, è tuttavia necessario che i cittadini rispondano in maniera attiva, svolgendo in maniera corretta e scrupolosa la raccolta differenziata e sollecitando le amministrazioni al miglioramento della stessa, ad esempio richiedendo un’ulteriore differenziazione dei rifiuti. Senza pretendere di arrivare, come in Germania, ad avere cassonetti diversi per le diverse colorazioni del vetro (trasparente, verde e marrone), sarebbe bene almeno differenziare tra plastica, vetro e metallo, che in diverse regioni d’Italia finiscono nello stesso cassonetto.

L’Italia si conferma dunque un paese a velocità  diverse anche nel settore del riciclaggio dei rifiuti. Ciononostante il quadro complessivo è incoraggiante e l’Italia si colloca in questo settore tra i primi paesi in Europa.