Ecocompatibilità  delle città  italiane

Il miglioramento della qualità  dell'aria è praticamente annullato dall'elevato tasso di motorizzazione

Raccolta dei rifiuti

Nel  21 la raccolta differenziata è aumentata di quasi 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Tassi di raccolta elevati sono riscontrati al Nord (4 percento) mentre Centro, Sud e Isole si attestano attorno al 2-3 percento. 13 comuni capoluogo di provincia hanno soddisfatto le disposizioni normative, ossia il raggiungimento entro fine anno di una percentuale di differenziata del 6 percento, mentre il bollino nero è attribuito a gran parte delle province siciliane nelle quali il livello di differenziazione è attorno al 1 percento ed è più basso rispetto al 29.

 

I grandi comuni che raccolgono una quantità  di rifiuti urbani superiore alla media di tutti i capoluogo di provincia (69,5 kg per abitante) sono Catania, Venezia, Firenze, Roma e Bari. Relativamente ai soli rifiuti organici, nei piccoli comuni la raccolta è quasi doppia rispetto ai grandi centri e ciò grazie ad una maggior diffusione dei sistemi di raccolta porta a porta.

 

Verde urbano

Nel 21 la densità  di verde urbano, ossia la percentuale di verde pubblico sulla superficie comunale, è rimasta pressoché invariata rispetto al 29, con un tasso del 9,3 percento. Pisa, L’Aquila, Biella, Massa e Palermo presentano una quantità  di verde maggiore rispetto al dato medio, mentre Olbia e Taranto raggiungono dei livelli bassissimi pari a meno dello ,5 percento. In termini di disponibilità  di verde per abitante, tra i comuni più grandi primeggia Roma seguita da Palermo, Catania e Verona.

 

Per approfondire gli studi riguardo allo spazio verde gestito dagli enti pubblici e, di conseguenza, ideare progetti futuri a proposito, è necessario che venga realizzato periodicamente un censimento. Nel 21 è aumentato il numero dei comuni che hanno effettuato il censimento rispetto all’anno precedente; tuttavia 26 realtà  comunali non hanno mai realizzato, a proposito del verde urbano, alcuna rilevazione statistica la quale sarebbe invece necessaria per una più ampia pianificazione urbanistica del territorio.

 

Beni pubblici ed inquinamento

Una maggiore attenzione all’utilizzo dei beni pubblici è dimostrata dal fatto che nel 21 il consumo dell’acqua è diminuito di quasi il due percento rispetto al 29. Tale calo è dovuto anche al fatto che diversi comuni ricorrono a varie misure di razionamento nella distribuzione dell’acqua.


In aumento del 4,7 percento sono i consumi pro capite di gas per uso domestico e riscaldamento rispetto all’anno precedente, mentre sono in diminuzione (-,3 percento) quelli di energia elettrica per uso domestico. Tale calo può essere attribuito al fatto che vari comuni preferiscono investire su energia prodotta da fonti rinnovabili, soprattutto solare termico e fotovoltaico.


Sfortunatamente non subiscono forti cali né il tasso d’inquinamento acustico né il tasso di motorizzazione. Per porre dei rimedi all’alto utilizzo di autovetture è necessario incentivare l’uso dei diversi sistemi di trasporto collettivo che, con la loro efficienza e sicurezza, dovrebbero scoraggiare l’utilizzo di automobili private. A tal proposito, nel 21 è aumentato il trasporto tramite mezzo pubblico (+,6 percento) ma si tratta di cifre talmente piccole che, almeno a breve periodo, non comportano benefici reali.



ALLEGATI (1):