Con un aiuto internazionale gli studenti si ri-prendono (cura del) l ' istituto

Studenti palermitani e volontari internazionali parlano la lingua dei beni comuni

Dieci ragazzi provenienti da Russia, Spagna, Serbia, Francia e Corea del sud si sono uniti ai volontari palermitani per prendersi cura dell’istituto Leonardo Sciascia, nel quartiere popolare San Filippo Neri, ex Zen.

I lavori sono iniziati il 18 luglio ed il workcamp durerà  fino al 28; nella prima fase i ragazzi stranieri insiemi ad alcuni studenti della scuola hanno ridipinto i muri dell’edificio ripulendolo dalle scritte, nella seconda fase invece i volontari coordinati dall’Ams lavoreranno per rendere agibili alcune aule al momento inutilizzabili. A settembre avverrà  un vero e proprio passaggio di consegne con gli studenti del primo anno che dovranno prendersi cura del loro istituto per i tre anni successivi.

I giovani stranieri che hanno preso parte al progetto sono ospitati in una casa a Carini confiscata alla mafia.

Secondo i promotori dell’iniziativa: “Il progetto rappresenta un esperimento nel territorio del volontariato, poiché ambisce a coinvolgere giovani, magari alla loro prima esperienza nel settore, in attività  cosiddette leggere e a breve termine. L’idea è quella di creare una rete italiana che, legando l’impegno sociale locale a opportunità  di mobilità  europea e internazionale, consente di rinnovare e migliorare la qualità  del volontariato e promuovere in maniera innovativa l’anno europeo del volontariato 211.”

L’esperienza diretta di Labsus

Chi si occupa costantemente di questo tipo di iniziative, non può fare a meno di evidenziare il filo conduttore che lega le esperienze che si stanno diffondendo su tutto il territorio nazionale; probabilmente Labsus ne offre la casistica più completa.

Le opportunità  offerte dall’articolo 118 comma 4 della nostra Costituzione a volte non sono note neanche a quei cittadini, comitati di quartiere e volontari che realmente le mettono in atto, anche se il loro impegno non può essere sempre “catalogato” come esempio di sussidiarietà .

Spesso ci si appella alla “rete territoriale”, senza però sviluppare, almeno localmente, i presupposti giuridici che dovrebbero obbligare le amministrazioni a “favorire”.

Questo progetto di volontariato internazionale invece ha tutti i requisiti per essere considerato un caso di sussidiarietà , i protagonisti hanno infatti svolto un’attività  di interesse generale prendendosi cura di uno dei beni comuni per eccellenza: la scuola.

Abbiamo voluto segnalarvi un’ulteriore apprezzabile iniziativa, non solo a dimostrazione di quanto e come i cittadini si attivino per migliorare i luoghi dove vivono, ma anche perché l’esperienza palermitana ha delle analogie incredibili con il progetto”Rock your School” – Scuola di manutenzione civica dei beni comuni, promosso da Labsus – Laboratorio per la sussidiarietà .

Labsus infatti, dopo un percorso formativo sulla sussidiarietà  orizzontale rivolto ai soggetti impegnati nel programma, ha voluto entrare in azione direttamente in due scuole romane (Righi e Farnesina), mettendo in moto con successo un circolo virtuoso composto da cittadini, istituzioni e terzo settore.

L’entusiasmo dei ragazzi, i risultati ottenuti e le richieste pervenute potrebbero convincere Labsus stesso a replicare l’iniziativa in altri istituti.