JAM è il nome di una sessione di discussione (come la jam session del jazz) basata su una piattaforma di social networking offerta da IBM. Questa piattaforma consente di gestire fino a 2. partecipanti simultaneamente che affronteranno i problemi dell’innovazione nel nostro Paese, confrontandosi sulle seguenti tematiche strategiche:
– innovazione e internazionalizzazione: Italia degli innovatori;
– giovani, talento e merito nella ricerca e nell’innovazione;
– start up, incubatori, venture capital;
– i ranking dell’innovazione;
– accessibilità , apps e nuovi canali;
– digital agenda: open data, cloud computing e banda larga;
– e-commerce & e-tourism;
– il codice dell’amministrazione digitale;
– informazione e nuovi canali;
– le smart cities del futuro.
Per poter aderire all’evento è necessario iscriversi, sono invitati alla partecipazione tutte le comunità di innovatori già attive in Rete e tutti coloro (si può partecipare anche singolarmente) che possano apportare contributi in merito alle buone pratiche e alla riduzione delle inefficienze della pubblica amministrazione e degli oneri burocratici.
Le discussioni saranno monitorate da esperti e da facilitatori (“subjetct matter expert”) che avranno il compito di supportare i partecipanti al fine di alimentare una conversazione produttiva, orientata verso conclusioni concrete ed utilizzabili.
Secondo Davide Giacalone, presidente dell’Agenzia, “L’approccio è orientato a incentivare l’emergere delle idee dalla conversazione tra un gran numero di persone aiutate da strumenti adeguati. Perché una strategia per l’innovazione non va calata dall’alto ma costruita ascoltando chi ogni giorno lavora per l’innovazione. E questo ascolto va elaborato usando gli strumenti più adatti”.
Dal sito ufficiale si legge: “La piattaforma JAM fornisce un’analisi e una sintesi di tutte le discussioni e gli argomenti trattati. I risultati di questo esercizio di raccolta di idee ed esperienze verranno presentati dopo circa un mese, intorno a metà ottobre. Sarà la prima volta, in Italia, che si realizza una “consultazione” di una comunità di persone cosìampia e al tempo stesso cosìimpegnata professionalmente nel campo dell’innovazione per quello che vorremmo diventasse un appuntamento annuale. Tutti i post prodotti saranno in ogni caso resi immediatamente pubblici ed accessibili a tutti”.
Pietro Leo, esperto dell’IBM, aggiunge: “Nel corso dell’evento Jam analizzerà le parole scritte dai partecipanti, individuerà gli interventi che contengono le stesse parole e li collegherà in gruppi omogenei per argomento. Successivamente, in post-produzione potrà affinare l’analisi tenendo conto anche dei sinonimi e delle parole di analogo significato anche se usate al singolare o al plurale”; verranno infatti utilizzati strumenti semantici come Cobra.
Per la prima volta un cosìelevato numero di specialisti si confronterà in un’agorà virtuale pubblica; la dimensione 2. ancora una volta sarà il palcoscenico nel quale si incontreranno persone ed informazioni.
Secondo Malone, direttore del Center for collective intelligence del Mit: “l’intelligenza collettiva è una forma che enfatizza eccitanti possibilità ” e apre lo scenario del Web 3., basato sulla connessione tra informazioni, rispetto al Web 2. basato sulla connessione tra le persone.
Qui troverete una presentazione ufficiale di JAM 211.