Il 4 settembre scorso alla presenza del Sindaco, della giunta comunale e di numerosi cittadini del quartiere dei Musicisti, si è proceduto all’inaugurazione del parco voluto e realizzato, con il sostegno dell’amministrazione comunale, dai volontari residenti nel quartiere; il Consiglio di Soave ha deciso di intitolarlo a papa Giovanni Paolo II.
Quella che fino a qualche tempo fa era uno zona abbandonata, più simile ad una discarica che ad un’area verde, si è trasformata in un parco polifunzionale di circa 8 mila metri quadrati a disposizione dei cittadini, che hanno dimostrato la volontà concreta di riappropriarsi dello spazio che vivono quotidianamente.
La riqualificazione ha avuto inizio con la costituzione del comitato cittadino coordinato da Giorgio Ambrosi e Luciano Ambrosini.
I residenti hanno messo a disposizione spontaneamente e gratuitamente la loro manodopera ed il loro tempo per valorizzare l’area in questione; l’amministrazione comunale ha deciso di accogliere la richiesta dei volontari fornendo il materiale e l’attrezzatura necessaria.
Dopo mesi di intenso lavoro, ora gli abitanti del quartiere, con soddisfazione, potranno godere letteralmente dei frutti del loro impegno; il parco è diviso in due zone: in una è stato realizzato un parco giochi per bambini (giostre, altalene, scivoli, molle), mentre l’altra, la più estesa, presenta un percorso pedonale illuminato, con panchine in pietra ed alberi ad alto fusto lungo la strada.
“Siamo grati al gruppo di residenti che si sono impegnati per recuperare questo parco pubblico, che ora è a disposizione di tutti”, sottolinea l’assessore ai lavori pubblici, Silvio Camponogara, “all’interno del quale abbiamo ritagliato anche un tappeto verde per l’attività sportiva, in particolare per giocare a calcio”.
“Uno spazio pubblico a disposizione di bambini, giovani, anziani ed adulti, strappato all’incuria”, il commento finale di Tebaldi, vicesindaco con delega all’ambiente e Camponogara.
Necessità di beni comuni e di una visione collettiva
L’iniziativa di Soave riassume il principio di sussidiarietà orizzontale che sosteniamo, una relazione attiva tra amministrati ed amministratori a tutela dell’interesse generale e quindi dei beni comuni; la collaborazione tra cittadini favorisce inoltre la formazione di quel senso di comunità e di collettività basilare per la comprensione del concetto stesso di bene comune.
Sempre più spesso i cittadini dimostrano la tendenza a condividere gli spazi e a ricercare soluzioni comuni, non solo per necessità , ma perché ritengono sia il modo migliore per convivere, noi siamo convinti che il principio di sussidiarietà , nel modo in cui lo intendiamo, possa dare un ulteriore slancio ed alimentare questa visione collettiva.
La nozione di bene comune, condiviso e soprattutto accessibile diventa quindi centrale, per un approfondimento sul tema rimando all’editoriale del professor Gregorio Arena “Beni comuni. Un nuovo punto di vista” e al complesso lavoro di Carlo Donolo.