Un manifesto aperto e condiviso, per la tutela e la valorizzazione del territorio

Il Manifesto rappresenta un punto di partenza dal quale costruire uno stimolo condiviso, fonte di idee, progetti e proposte per il territorio

Quella delle Tre Terre è un’idea nata molto prima degli eventi sfortunati che hanno colpito la Liguria in questi ultimi giorni e che oggi quindi, ancor più di ieri, trova terreno fertile nella regione a nord dell’Italia, perchè si presenta non solo come punto di partenza per la parte di costa che volge a Ovest, ma anche e soprattutto come possibile modello di ricostruzione di ciò che è andato perso o distrutto, di tutto ciò che va ricostruito e recuperato, e dunque come punto di ripartenza, per quell’angolo di Liguria, famoso per Le cinque Terre.

Le origini

Nell’estate del 21, un gruppo di intellettuali, imprenditori e professionisti ha lanciato l’idea di tutelare e valorizzare il territorio di Varigotti, Noli e Le Manie, per offrire una realtà  parallela ed alternativa a quella delle Cinque Terre e creare altrettante opportunità  di sviluppo del territorio nella parte più a Ovest della regione. A settembre dello stesso anno, è nato cosìil progetto Costa Balenae – Le Tre Terre, con un Manifesto scritto da Ombretta Fumagalli Carulli, Matteo Ravera, Michela Rosa, Michela Bardini, Evelina Christillin e Serena Monina Cerutti.
Su loro stesso impulso si è successivamente costituito il Comitato dei promotori: ottanta personalità  della cultura, dell’arte, dello spettacolo, dell’imprenditoria nativi del territorio o che hanno eletto le Tre Terre come loro terra d’adozione e si impegnano in un percorso di tutela e valorizzazione dell’ambiente con proposte che sono già  state avanzate, come la costruzione di percorsi ciclabili, di seggiovie tra le spiaggie e Le Manie, l’istituzione di zone di osservazione e di collegamento via mare tra i pontili di Noli e Varigotti, la sistemazione dei sentieri e la promozione di studi e ricerche per la salvaguardia del territorio (a questo scopo, ad esempio, sono stati attivati progetti in collaborazione con istituzioni scientifiche e università  per la salvaguardia della biodiversità ).
Più di recente, nel maggio 211, una volta osservate proposte ed iniziative di questo gruppo di cittadini, la Provincia di Savona ha inoltre riconosciuto l’identità  territoriale di Costa Balenae-Le Tre Terre, offrendo un’importante base giuridica, sulla quale costruire l’azione di stimolo dei vari soggetti istituzionali e della scocietà  civile. Il 17 giugno, è stata costituita cosìl’associazione, che si prefigge di discutere con le istituzioni – Regione, Provincia, Comuni, fondazioni, scuole e università , Camera di commercio di Savona – il proprio Manifesto e le sue finalità , di mettersi in discussione e precisare le priorità  e i tempi di realizzazione dei vari progetti.

Ciò che ha mosso quest’iniziativa, seondo quanto spiega O. Fumagalli, è la comune consapevolezza che questo lembo di terra meriti possibilità  di sviluppo che la liberino dall’ombra della trascuratezza che in questi ultimi anni l’ha caratterizzata. Il Manifesto, che per ora si concentra in dieci punti di carattere ambientale, economico, culturale e gastronomico, lancia dunque l’idea del riconoscimento, alle Tre Terre per il Ponente, della medesima funzione delle Cinque Terre per il Levante. Esso rappresenta dunque un caso di sviluppo locale promosso dal basso che nasce ispirandosi al modello della provincia più a Est e, paradossalmente, potrebbe divenire oggi fonte di idee e possibilità  di ricostruzione per quest’ultima. Quello del Manifesto viene infatti definito, dalla stessa Fumagalli, come un punto di partenza dal quale costruire uno stimolo condiviso, fonte di idee progetti e proposte per il territorio, coinvolgendo il maggior numero di soggetti interessati.

 



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