Un dibattito sul ruolo e sulle potenzialità  dei cittadini attivi e volontari

"La chiave della rinascita è che gli italiani non siano ospiti ma padroni di casa del loro Paese"

In questo campo, continua, non può certo essere confusa la visibilità  con l’immagine: sono spesso le associazioni poco visibili, infatti, che hanno l’immagine più autorevole, e l’esposizione mediatica non è certo garanzia dell’alto livello di impegno volontario. Parlare e dibattere su temi di questa portata, afferma Romeo, spetta alla RAI più che ad altre reti, in quanto servizio pubblico e per questo attento agli interessi del sociale.

Alla domanda su coma la sussidiarietà  possa salvare l’Italia risponde Gregorio Arena, presidente di Labsus, per il quale il principio di sussidiarietà , su cui si fonda l‘art. 118 della Costituzione italiana, rovescia letteralmente il diritto amministrativo europeo: “con la legittimazione costituzionale dell’art. 118, che non si ritrova in altri Paesi europei, i cittadini non sono più semplici utenti, ma protagonisti e alleati dell’amministrazione per l’interesse generale.”

Il cittadino nuovo, che viene fuori dalla presa di coscienza delle sue capacità  e dei suoi diritti, è una persona che è responsabile di sè come degli altri e di tutti i beni comuni, ossia quei patrimoni materiali e immateriali che non possono essere oggetto di uso proprietario.

La cultura del volontariato

immagine_volontariatoDue sono gli elementi costitutivi del volontariato per Frisanco della fondazione Roma Terzo Settore, che fa riferimento alla legge 266 dell’11 agosto 1991: la solidarietà  e la gratuità , entrambi testimonianza della credibilità  dei valori di cui è portatrice l’attività  volontaria. E la gratuità , sottolinea in seguito Arena, è a sua volta garanzia di libertà , non essendoci per i volontari vincoli di nessuna natura con alcuno, se non l’interesse sociale che si vuole perseguire. “Facendo volontariato si contamina positivamente la società “, ribadisce Frisanco, e anche l’Unione Europea riconosce questo tipo di attività  come fondamentale per la costruzione della cittadinanza attiva, in quanto svolge le funzioni di protezione dei diritti, di prevenzione e anticipazione dei bisogni dei cittadini, di educazione alla solidarietà , ponendosi come valore aggiunto ai servizi esistenti e come critica positiva alle istituzioni.

E’ poi Tabò, presidente del CSVnet, che mette in luce come il volontariato dia vita a un stile diverso di vita e di comunicazione, capace di capovolgere quella cultura che divide in maniera dicotomica pubblico e privato e che non lascia spazio all’iniziativa spontanea e volontaria del singolo. Con il modus operandi tutto nuovo del volontariato si possono abbattere le barriere invisibili dell’indifferenza e del disimpegno.

A conclusione del convegno, ospitato dalla RAI, viene messo in risalto il ruolo di quest’ultima come promotrice della diffusione dei valori della solidarietà  e del volontariato. Come negli anni Cinquanta ha avuto il merito di unire tutti gli italiani insegnando loro la lingua nazionale, che in ogni regione si declinava in un dialetto diverso, oggi la RAI puà  e deve avere il ruolo di educare alla cittadinanza attiva: non si tratta più di alfabetizzazione ma di responsabilizzazione, eppure la necessità  è la stessa, in vista del raggiungimento di un livello sempre più elevato di un comune modo di sentire e di agire; di essere, insomma, tutti responsabili di tutti.