Seconda edizione

Amministrazione condivisa è "combinazione inedita di fattori noti"

In realtà  non si tratta di un nuovo modello di amministrazione piuttosto della “combinazione inedita di fattori noti”, vale a dire: cittadini e pubbliche amministrazioni (fattori noti) non interagiscono più secondo un modello gerarchico e unidirezionale in cui il cittadino è semplice amministrato, ma secondo un rapporto di collaborazione, in cui il cittadino è portatore di capacità  e competenze che possono essere messe a disposizione dell’amministrazione per il perseguimento dell’interesse generale (combinazione inedita). Questo principio rivoluzionario trova conferma nella carta costituzionale con l’introduzione, in seguito alle modifiche del Titolo V della Costituzione, del principio di sussidiarietà  orizzontale all’articolo 118 ultimo comma (“Stato, Regioni, Città  metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività  di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà “). Le amministrazioni infatti possono diventare “imprenditrici” delle capacità  e competenze dei cittadini senza che questi ultimi si sostituiscano ad esse.

Dinnanzi al pluralismo sociale, ad un Paese sempre più variegato l’amministrazione deve adeguarsi e cambiare il proprio modo di relazionarsi ai cittadini. Il modello amministrativo tradizionale comincia a cambiare, o meglio, ad essere affiancato da nuovo modo di guardare ai cittadini già  a partire dagli Novanta con l’introduzione delle carte dei servizi e dei principi di trasparenza, partecipazione e semplicità  con la legge sul procedimento amministrativo (legge 7 agosto n. 24 del 199). Ma lo schema bipolare viene solo incrinato non superato, infatti, rimarca Arena: “i privati partecipano ad un procedimento il cui controllo rimane pur sempre nelle mani dell’amministrazione , in quanto attraverso il procedimento essa persegue l’interesse pubblico”.

La vera rivoluzione si attua solo con l’articolo 118 della Costituzione che introduce un nuovo paradigma pluralista e paritario. Ai cittadini viene infatti riconosciuta la possibilità  di agire autonomamente per la risoluzione di problemi di interesse generale esercitando cosìuna nuova forma di libertà , solidale e responsabile, che crea le condizioni per il pieno sviluppo di ciascun essere umano, attuando (insieme con le istituzioni) il principio costituzionale di “uguaglianza delle opportunità ” per tutti.