Nuovi modelli di consumo per salvare il pianeta

Cittadini consapevoli e virtuosi come modello per le politiche ambientali dei governi

L’avvicinarsi dell’appuntamento Rio+2, che vede le Nazioni Unite riunirsi in una nuova Conferenza di Rio vent’anni dopo l’Earth Summit sull’ambiente e lo sviluppo del giugno 1992 richiama infatti governi e cittadinanza mondiali all’emergenza ambientale in corso ormai da numerosi anni e che impone necessariamente una revisione dei modelli di consumo correnti.

Il pianeta parla chiaro: oggi tendiamo a prelevare dall’ecosistema qualsiasi tipo di risorsa naturale, senza tenere conto degli effetti subiti dagli equilibri ambientali. A fronte del numero di risorse impiegate, infatti, restituiamo scarti solidi, liquidi e gassosi che il sistema naturale non riesce ad assorbire e metabolizzare. Per poter essere davvero rinnovabili queste risorse – foreste, prodotti agricoli e ittici – hanno bisogno dei loro tempi di rigenerazione, che non possiamo più ignorare.

Parola chiave: riutilizzare

La salute del mondo in cui viviamo, quindi, dipende da noi singoli individui ed è proprio su questo che si concentra la campagna Porta la Sporta, sottolineando l’importanza dei gesti quotidiani nella cura di un bene comune come l’ambiente. Per questo sono invitati a partecipare quanti più soggetti possibili, non solo singoli cittadini ma anche scuole, aziende e imprese, associazioni no profit, enti e istituzioni nazionali.

Le proposte lanciate dalla campagna promuovono comportamenti responsabili e hanno come obiettivo quello di offrire soluzioni che riducano lo spreco di risorse attraverso il riutilizzo di prodotti o il ricorso a prodotti ad uso multiplo. Gli aderenti potranno partecipare adottando alcuni dei comportamenti suggeriti dalle iniziative di Porta la Sporta come ad esempio la campagna “Meno plastica per tutti!” che invita a mettere da parte articoli usa e getta ed imballaggi, il cui difficile smaltimento ha un forte impatto ambientale, o ancora l’esperienza “Mettila in rete!” che propone di sostituire i sacchetti di plastica monouso con un retino in cotone lavabile e perciò riutilizzabile.

E’ il cittadino che fa la politica sostenibile

Insomma, tutto sta a realizzare che adottare stili di vita e di consumo compatibili con il rispetto dell’ambiente è alla portata di tutti. Anzi, mai come oggi è fondamentale il ruolo del singolo al fine di promuovere nuovi programmi economici e sociali in grado di proteggere e accrescere il capitale naturale dell’umanità . I governi in effetti spesso faticano a stare al passo con i continui cambiamenti climatici e non sempre sono in grado di adottare politiche efficaci in tempi utili ma potrebbero trarre suggerimenti proprio dai cittadini di cui sono rappresentanti e adattare le proprie politiche nazionali ai comportamenti virtuosi dei membri della loro comunità . Allora avranno anche modo di dare il proprio apporto alla formulazione di politiche ambientali internazionali, che siano lungimiranti in vista di un pianeta che, secondo le stime, nel 25 potrebbe contare più di nove miliardi di abitanti.