Il motto è ” denuncia e conquista ” , è questo lo spirito con cui un gruppo di giovani ragazzi italiani ha intrapreso questa esperienza interattiva. L’idea di questo sito-community probabilmente nasce dall’esperienza televisiva di programmi quali ” Le Iene ” o ” Striscia la Notizia ” , da anni impegnati nella denuncia dei disservizi italiani. Ma l’innovazione della piattaforma web sta nella possibilità di rendere ogni cittadino attivo e partecipe delle problematiche e delle ingiustizie della propria comunità , e nella semplicità con cui è possibile farlo. Questo è un elemento chiave. La struttura semplice e lineare con cui è stato costruito il social network e la facilità con cui si può effettuare la segnalazione, giocano a favore dell’espansione di questa modalità di partecipazione. Degno di nota il grande lavoro svolto nella costruzione delle categorie, sia per quanto riguarda le località sia per l’ambito delle diverse segnalazioni (si va dalla sanità alla pubblica amministrazione, passando per istruzione, servizi di trasporto e raccolta rifiuti).
Una denuncia utile
Naturalmente l’intento dei creatori non è quello di fermarsi alla semplice denuncia del fatto. Lo scopo principale è infatti innescare un processo di cambiamento, che porti alla soluzione del problema. Proprio per questo motivo per ogni segnalazione c’è il ” diritto di replica ” da parte del soggetto chiamato in causa, che fornisce una possibilità di confronto utile ad un’effettiva presa di considerazione del problema. Efficace è anche il sistema di moderazione e controllo che permette di punire chi trasgredisce le regole di base per una civile comunicazione, premiando invece gli utenti più meritevoli. L’obiettivo è quello di fornire quanti più dettagli possibili in modo da costruire intorno al caso una storia che ne metta in luce le peculiarità e le modalità di risoluzione del problema.
La nuova dimensione del web 2.
Come già sottolineato in un editoriale da Christian Iaione, il web, con tutte le sue opportunità , offre una nuova dimensione al principio di sussidiarietà . Il metodo proposto da Uribu è solo l’ultimo degli esempi in cui i singoli cittadini possono collaborare con la pubblica amministrazione ( Labsus è in prima linea nella segnalazione di questi nuovi strumenti, cito per tutti le applicazioni disponibili per iPhone trattate da Giuseppe Mimmo nel suo articolo iCitizens). Il mondo dei social network, con la loro facilità di diffusione e il ruolo centrale che stanno assumendo nella società contemporanea, costituiscono un’ottima base di partenza per incentivare pratiche volte alla cooperazione tra la collettività e l’ambito amministrativo e governativo. Uribu offre notevoli spunti di riflessione sull’utilità del crowdsourcing quale strumento di raccolta di informazioni, in questo caso denunce, volte al miglioramento della società .