Legambiente presenta il nuovo rapporto sulle energie rinnovabili nei comuni

Sono dati che fotografano una crescita progressiva e costante di tutte le diverse fonti rinnovabili, che evidenzia l'ottimo lavoro delle istituzioni e delle aziende operanti nel settore

Lo scenario energetico italiano cambia e si rinnova con velocità  e caratteristiche che variano a seconda dei territori considerati. A tal proposito è di indubbia utilità  il resoconto annuale di Legambiente, che analizza con precisione e puntualità , la realtà  locale e nazionale in un quadro volto a rivelare le diverse evoluzioni del Paese in materia di energia rinnovabile. L’analisi condotta in maniera capillare, parte dai borghi più piccoli sino alle grandi realtà  metropolitane, coinvolgendo in percorsi differenti, per quanto riguarda lo sviluppo degli impianti e la conseguente possibilità  di valorizzazione di questi ultimi, vecchi e nuovi modelli energetici ponendoli a confronto attraverso parametri quali il loro livello di diffusione, la loro affidabilità  e competitività .

I calcoli effettuati, che tengono conto di dati statistici sulla produzione delle diverse tecnologie e sui consumi medi delle famiglie, ci conducono a risultati chiari e confermano il quadro complessivo rilevato attraverso i precedenti dossier che si susseguono annualmente dal 26, fotografando una realtà  nazionale in continuo sviluppo in materia di fonti rinnovabili. Attraverso l’elaborazione di informazioni e dati, ottenuti tramite un questionario inviato ai Comuni i cui risultati sono stati incrociati con numeri e rapporti di numerose aziende tra cui la GSE (gestore servizi energetici), l’Enea (Agenzia nazionale per l’efficienza energetica), la Fiper (Federazione italiana produttori di energia da fonti rinnovabili) e l’Anev (associazione nazionale energia del vento), si è tracciata, come ogni anno, una vera e propria mappatura delle fonti rinnovabili presenti sul territorio italiano ottenendo risultati del tutto positivi.

I numeri della rinnovabilità 

Un primo dato rilevante, è quello che emerge dalla percentuale di comuni italiani coinvolti in questo processo di conversione di vecchi modelli energetici in favore di nuove e differenti forme di energia, parliamo infatti del 95 percento.
Secondo punto degno di nota è la percentuale riguardante la produzione di energia pulita, che ha superato il 26 percento di contributo per i consumi elettrici e il 14 percento di quelli complessi. Se dall’analisi effettuata nel 26 erano solo trcentocinquantasei i comuni con impianti rinnovabili, quella del 212 ne rileva più di settemilaottocento.
Parliamo di  dati inequivocabili, che fotografano una crescita progressiva e costante nel tempo, di tutte le diverse fonti rinnovabili, che va a confermare l’ottimo lavoro delle istituzioni e delle aziende operanti nel settore e premia province come quella di Roma, prima in Italia per quanto riguarda le energie rinnovabili, o piccoli comuni come Vicchio, in Toscana e Varna, in provincia di Bolzano.

Lo scenario descritto è dunque totalmente diverso, rispetto al modo tradizionale di guardare all’energia e al rapporto con il territorio e pone al centro del dibattito il tema della green economy, presentandolo come una possibile ed efficace alternativa, per rispondere ai reali problemi sempre più evidenti come i costi crescenti sulla bolletta, la dipendenza dall’estero, la sicurezza degli approvigionamenti, le emissioni di CO2 e l’inquinamento che trovano risposte ad ampio raggio nei modelli energetici sostenibili.