Un'idea di Fondazione Sistema Toscana

L ' obiettivo è quello di scrivere un manifesto di " Internet Bene Comune " con l'aiuto di tutti

Gli aderenti alla campagna, secondo il sito internetbenecomune.it, sono quasi 6, ma il messaggio si sta diffondendo rapidamente. A testimoniarlo i quasi 15 ” mi piace ” della pagina Facebook e i più di 35 ” follower ” di Twitter (@internet_bene). Contribuire all’iniziativa è semplice. Dal sito www.internetbenecomune.it basta compilare una breve domanda di adesione con nome, cognome, email e comune per poi partecipare attivamente al movimento. E’ infatti richiesta la propria opinione sulla questione ” internet bene comune ” , la quale verrà  immediatamente postata sul social network scelto. L’obiettivo è quello di scrivere un manifesto di ” Internet Bene Comune ” con l’aiuto di tutti, come sottolineato dal video di presentazione del movimento. Un metodo innovativo di diffusione di un messaggio che affida totalmente ai sostenitori il compito di costruire ed espandere la conoscenza della campagna.

Gli strumenti a disposizione

La propria proposta ( ” il tuo perché ” con hashtag #internetbenecomune) non è il solo mezzo messo a disposizione dagli organizzatori del movimento per la diffusione del messaggio e la redazione del manifesto; si danno infatti ai sostenitori strumenti per la pubblicizzazione della campagna sulle proprie piattaforme personali, quali blog, siti o profili social. Si tratta del cosiddetto Supporter Kid scaricabile facilmente dal sito. Per la PA il sito, invece, offre la possibilità  del download di una Mozione, da presentare alle assemblee elettive per approvare il riconoscimento del diritto alla rete e del principio di Internet come bene comune. Tra i primi ad aderire il governatore della Toscana Enrico Rossi e Nicola Zingaretti, a testimoniare l’interesse per l’iniziativa di alcune istituzioni.

La rivoluzione dei social network

I social network sinonimo di partecipazione. E’ questo il primo dato di fatto che emerge da queste esperienze. Il contatto diretto, interattivo e istantaneo con il messaggio unito alla passione di milioni di utenti per internet a cui si chiede di mobilitarsi per la difesa di un bene comune, quale appunto quello della conoscenza in rete, genera partecipazione attiva, con l’obiettivo di costruire qualcosa insieme. Una rivoluzione nel concepire il coinvolgimento dei cittadini nella vita pubblica. Molto simile a quanto accaduto in Islanda per la stesura della Costituzione (di cui se ne è occupata anche Labsus, vedi articolo), questa modalità  di lavoro potrebbe rappresentare il futuro della politica e delle politiche ma anche e soprattutto il futuro dell’attivismo dei singoli cittadini, facilitati dal mezzo tecnologico a essere parte integrante della comunità .