I numeri rivelano infatti che nella sola città di Roma sono ormai cento gli orti e i giardini condivisi, a riprova della riuscita del progetto e della sensibilità dei cittadini al tema della cura dell’ambiente e della comunità di appartenenza. L’intento della presentazione non è stato solo quello di segnalare tutte le esperienze fino ad ora avviate, ma anche quello di fornire indicazioni e consigli a chi ha deciso di progettare il proprio orto o giardino condiviso, in un vademecum del perfetto giardiniere urbano. Inoltre durante l’incontro sono intervenuti diversi ospiti che hanno raccontato le proprie esperienze, dando dimostrazione, attraverso le loro testimonianze dirette, che coltivare un orto o un giardino in città è possibile e “dà molti frutti”.
Il valore dei giardini e degli orti condivisi
Quartieri come il Pigneto, San Lorenzo, Mandrione, Garbatella, Casalotti e altri ancora hanno infatti beneficiato delle cure degli abitanti e i loro spazi verdi sono stati rimodellati e sottratti allo stato di abbandono o di cattiva manutenzione in cui versavano. Tuttavia quella dell’orto e del giardino condiviso non è un’esperienza solo romana: altri esempi si hanno nell’hinterland laziale e in Emilia Romagna, come nel caso di Parma e del nuovo regolamento a Ferrara.
Il valore di questa pratica sta infatti anche nell’occasione di promuovere pratiche ambientali innovative e lungimiranti, di migliorare l’aspetto del proprio quartiere, e di allargarne la rete sociale. Partecipare attivamente ad un progetto di manutenzione di un bene comune, al fianco di altri cittadini volontari, oltre a realizzare il principio di sussidiarietà sancito dalla stessa Costituzione, è in effetti un modo per valorizzare il capitale sociale della comunità stessa; cosìinfatti risorse e iniziative individuali s’incontrano relazionandosi in un’azione collettiva a vantaggio di tutti i fruitori dello spazio pubblico.