Con questo regolamento la città  di Napoli intende dar vita a una nuova forma di azione pubblica locale per tutelare e valorizzare i beni di appartenenza collettiva

La Città  di Napoli intende tutelare i beni materiali e immateriali di appartenenza collettiva

Composizione della Costituente

Il Laboratorio Napoli – Costituente dei Beni comuni si compone di due organi: l’assemblea e le consulte tematiche. La prima è un organo propositivo e consultivo delle istanze partecipative della popolazione dove cittadini singoli, anche migranti e associazioni di vario genere possono presentare le loro idee per la città  di Napoli. E’ un organo di indirizzo generale e viene convocata ogni 18 giorni dal sindaco, dal presidente del consiglio comunale o dall’assessore ai beni comuni. La convocazione straordinaria può essere richiesta dalla metà  più uno degli assessori, un terzo dei consiglieri comunali, i consigli di due municipalità    o da una delle consulte tematiche. Nella prima seduta viene eletto un coordinatore dell’assemblea. L’ordine del giorno delle riunioni viene stabilito in base alle proposte giunte dalle consulte o dai medesimi soggetti che ne richiedono la convocazione di cui sopra.

Le Consulte tematiche sono sei e si occupano di macroaree:

  • beni comuni, democrazia partecipativa, territorio, urbanistica, politica della casa, edilizia economica e popolare, ruolo e funzioni della pubblica amministrazione,
  • bilancio partecipato,
  • diritto all’istruzione, sport, politiche giovanili, pari opportunità ,
  • lavoro e sviluppo, promozione della pace, cooperazione internazionale, beni confiscati, trasparenza,
  • ambiente, rifiuti, tutela della salute, mobilità , infrastrutture,
  • politiche sociali, immigrazione, cultura, forum delle culture, turismo, spettacoli, grandi eventi.

napoliAlle consulte possono iscriversi tramite la procedura telematica o tramite i moduli ritirabili presso l’URP e possono fare richiesta anche in questo caso i cittadini residente, gruppi, associazioni e comitati per massimo 3 consulte. Gli argomenti da trattare nelle riunioni possono essere proposti tramite il forum delle consulte e i tre argomenti più votati costituiranno l’ordine del giorni. Gli assessori su segnalazioni dei consigli municipali e o delle commissioni comunali possono inserire punti all’ordine del giorno. Le consulte sono convocate dagli assessori competenti per materia tramite web o tramite avvisi presso gli uffici urp. Le riunioni sono coordinate da un facilitatore, che possiamo definire un primus inter pares visto che di fatto coordina le attività  della consulta, ma proprio perché questa è un organo di partecipazione paritaria dei cittadini nell’attività  della pubblica amministrazione, non si è attribuito titoli come presidente.

Il facilitatore viene eletto fra i propri membri, e ha il compito di far circolare anche la documentazione relativa alla riunione da svolgere. Il primo facilitatore viene affiancato da altri due pari carica, quindi altri due facilitatori, designati dall’assessore competente per materia e dai presidenti delle commissioni consigliari. Il regolamento non chiarisce se gli altri due facilitatori sono designati fra i membri delle consulte o possono essere scelti anche tra soggetti esterni o tra i funzionari comunali, anche a loro in ogni caso spetta il compito di istruire la documentazione relativa alle attività  delle consulte. I documenti approvati dalle consulte vengono inoltre trasmessi alla giunta comunale, al presidente del Consiglio comunale, alle commissioni e agli uffici.

Effetti delle attività  delle consulte

La giunta comunale in tutti gli atti che riguardano la gestione dei beni comuni dovrà  fare riferimento ai documenti approvati dalle consulte e dovrà  fornire eventuali motivazioni nel caso in cui intenda non prenderli in considerazione. Una prassi simile sull’obbligo di motivazione in un altro strumento complesso della pubblica amministrazione quale la conferenza dei servizi, che in base a quanto previsto dalla legge 241/199 favorisce il coordinamento tra le amministrazioni e il confornto tra gli interessi coinvolti. Anche in questo caso l’amministrazione procedente che non tenga conto delle soluzioni emerse in sede di conferenza dei servizi è soggetta all’obbligo di motivazione che hanno spinto all’adozione del provvedimento. In questo caso nel regolamento napoletano vi è una sorta di configurazione del parere delle consulte quali portatori di interessi pubblici coinvolti in un dato procedimento amministrativo, proprio cosìcome accade in sede di conferenza dei servizi quando a confrontarsi sono per lo più enti amministrativi, in questo caso i portatori di interesse diventano i cittadini sui singoli temi su cui si esercita l’azione della consulta.

I documenti possono essere inseriti nei calendari delle attività  del consiglio comunale e consigli municipali.   La conferenza dei capigruppo ogni tre mesi esamina le attivtà  portate avanti dal Laboratorio Napoli. Il consiglio comunale nella relazione programmatica indica gli argomenti che intende riconducibile alla nozione di bene comune su cui intende ricevere pareri.

Tutte le attività  del Laboratorio Napoli sono assistite da un punto di vista tecnico-organizzativo dalla segreteria generale del comune.

Bilancio partecipato

Le consulte tematiche trasmettono alla consulta per il bilancio partecipato le loro proposte che sentiti gli assessori e i dirigenti comunali predispone una proposta di bilancio partecipato, analizzato dall’assembela della Costituente. Gli assessori devono valutare che quanto contenuto nella proposta di bilancio sia tecnicamente realizzabile di concerto con l’assessore al bilancio e ne motivano o meno la fattibilità  finanziaria. L’assessore al bilancio si farà  garante delle modalità  di tenere in considerazione di quanto contenuto nel bilancio partecipato.




ALLEGATI (1):