In numerose indagini sulla qualità della vita nelle città mondiali, Copenhagen si classifica ai primi posti. Ma cos’è che la rende una città nella quale valga la pena vivere?
La capitale danese, oltre ai classici dipartimenti (i nostri assessorati) per la pianificazione urbanistica, i trasporti pubblici, l’ambiente, è dotata di uno specifico dipartimento per la vita in città , che si occupa di creare le condizioni per incoraggiare la partecipazione delle persone alla vita pubblica. Già negli anni Sessanta fu introdotto il concetto di “prima vengono le persone” nel governo della città e nelle istituzioni a diversi livelli. E fin dall’inizio fu, stranamente, non la visione di un solo politico ad andare in questa direzione, ma un’intera generazione di politici, pianificatori e cittadini, supportati dalle ricerche del professor Jan Gehl e del professor Lars Gemzoe. Ad oggi il dipartimento ambisce ad avere, entro il 215, l’8 per cento dei cittadini soddisfatti delle opportunità offerte dalla città per partecipare alla vita pubblica.
La città delle persone
I dati raccolti dal professor Gehl si sono rivelati molto importanti nell’evoluzione di Copenhagen come una città in cui vengono prima le persone. Le ricerche del professore hanno mostrato ai politici dei diversi schieramenti che attenti investimenti nelle politiche pubbliche producono un incremento consistente nella vitalità della città . “La raccolta dei dati è la materia prima del Ventunesimo secolo e avrà sicuramente un ruolo chiave nella sua delineazione, ma bisognerà rendersi conto della determinante funzione che può svolgere per far fronte alle immense sfide del mondo che stiamo urbanizzando”, ha rimarcato Gehl.
Il professor Gehl e i suoi studenti hanno svolto una serie di indagini su Copenhagen con cadenza decennale, certificando i cambiamenti occorsi fra un periodo e l’altro e invocandone ulteriori basandosi sulla “prestazione” della città per le persone. Ogni due anni viene pubblicato un report, vengono testati e migliorati i progetti inizialmente impopolari e di poco successo, in modo da incoraggiare la città ad osare, magari fallire ed imparare dai propri sbagli. Usando questi metodi è possibile, per ogni partito politico, valutare fallimenti e successi dei progetti dalla prospettiva della comunità cittadina.
L’entusiasmo culturale è evidente per le strade e da come i cittadini si impegnano per la città . Se si vuole organizzare un evento o avviare un’attività commerciale, il municipio fa il possibile per supportare l’iniziativa. Invece di avere un atteggiamento negativo il governo cittadino cerca di venire incontro ai bisogni delle persone in modo intelligente ed aperto.
Il metodo Gehl, inizialmente, raccoglieva informazioni dalla città semplicemente ad un livello di osservazione. Questo è stato un importante aspetto per i risultati che ha prodotto. Invece di essere una raccolta di dati astratti ed in un linguaggio specialistico, la ricerca di Gehl può essere compresa da chiunque viva ed agisca nella città , e può cosìessere utilizzata dalle autorità per prendere delle decisioni.