I musei sono alla ricerca di mecenati

Proprio in momenti di crisi come quello attuale " occorre una vera rivoluzione copernicana nel rapporto tra sviluppo e cultura"

Il patrimonio artistico e culturale italiano, tra i più imponenti del mondo, pur rappresentando una risorsa importante per l’economia italiana, vista la sua vocazione turistica, è seriamente compromesso dagli ingenti tagli effettuati al settore (dal 21 al 211 i fondi statali sono diminuiti del 36 per cento e destinati a ridursi ancora di più, per approfondire clicca qui).

Il degrado del sito archeologico di Pompei, il commissariamento della Fondazione MAXXI (che ha ricevuto nel 212 un finanziamento di 2 milioni di euro, pari al 75 per cento in meno rispetto al 29) sono solo alcune delle vicende che hanno portato la questione al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica. Proprio in un momento di crisi economica quale quello attuale “occorre una vera rivoluzione copernicana nel rapporto tra sviluppo e cultura. Da “giacimenti di un passato glorioso”, ora considerati ingombranti beni improduttivi da mantenere, i beni culturali e l’intera sfera della conoscenza devono tornare a essere determinanti per il consolidamento di una sfera pubblica democratica, per la crescita reale e per la rinascita dell’occupazione.” (Manifesto per la cultura del Sole24Ore)

Il mecenatismo per uscire dalla crisi

Nel quadro del principio di sussidiarietà  orizzontale, i cittadini possono svolgere il proprio ruolo nel difficile compito della salvaguardia e della valorizzazione del proprio patrimonio artistico e culturale. In quest’ottica s’inseriscono le numerose iniziative, come “Adotta un’opera d’arte”, messe in atto da numerosi comuni e musei per coinvolgere i cittadini nella gestione delle attività  di restauro delle opere bisognose. Da Vienna a Firenze, passando per Vigevano, diventare un micro-mecenate è diventato semplicissimo grazie ad un catalogo online, con un’apposita nota sull’intervento necessario e il relativo costo da sostenere, da cui sarà  possibile scegliere l’opera che s’intende “adottare”. Coinvolgendo i cittadini nelle attività  di restauro, offrendogli la possibilità  di seguire concretamente il corso del proprio micro-finanziamento, si persegue anche un obiettivo più grande, ossia quello di avvicinare il pubblico ad una realtà  difficile quale è la conservazione delle opere, specialmente in tempi di crisi.