Ambiente e lavoro: le sfide del futuro
Quella che si presenta come una vicenda che vede in campo magistratura e ambientalisti da una parte e lavoratori e azienda dall’altra, secondo uno schema classico che caratterizza le grandi sfide del futuro, è in realtà il banco di prova di un modo nuovo di affrontare tali questioni. Una nuova strada si apre per le stesse battaglie ambientaliste. “Sono passati gli anni della contrapposizione tra ambiente e lavoro – scrive Cogliati Dezza – insieme ai sindacati possiamo fare molta strada e l’ambientalismo può diventare un forte alleato dei lavoratori nella difesa dell’occupazione e per costruire nuove prospettive di sviluppo pulito e di qualità per tutti”.
Il ricorso a nuove tecnologie, capaci di adeguare gli impianti in modo da abbattere drasticamente l’enorme impatto ambientale del siderurgico, è l’intervento più immediato, ma anche il più urgente, nonché l’unico in grado di salvaguardare gli interessi dell’ambiente e dei posti di lavoro.
I cittadini e le istituzioni
Gli altri attori di questa vicenda sono i cittadini e le istituzioni, i primi divisi tra coloro che da decenni lottano per una riconversione del polo siderurgico e coloro rivendicano il loro diritto al lavoro; le seconde, troppo spesso restie a promuovere politiche che fossero capaci di coniugare sviluppo e rispetto delle regole. Le associazioni ambientaliste, si sono sostituite alle istituzioni, fin dalle prime denuncie della metà degli anni sessanta, seguite dalle prime condanne all’inizio degli anni ottanta, nel sensibilizzare i cittadini e nel richiedere gli interventi della magistratura.
La città di Taranto ha ora l’opportunità di sperimentare un nuovo patto per la difesa dell’ambiente e degli interessi dei lavoratori, in uno scontro che non contempla come esito finale la contrapposizione tra vincitori e vinti.