Tenutasi presso "La Sapienza" Università  di Roma il 21 settembre

«Una possibile soluzione ai sempre più complessi problemi posti dalla società  contemporanea, sta nella collaborazione tra istituzioni e cittadini »

La sessione H è stata infatti denominata “Esperienze ‘dal basso’ e innovazioni nel Welfare”. Nell’ambito di tale sessione, dopo una breve introduzione di Marco Accorinti (IRPPS-CNR), che ha poi fatto da moderatore dei vari contributi, è intervenuto   Gregorio Arena che, con una panoramica sulle recenti modifiche apportate alla Costituzione in tema di sussidiarietà  orizzontale, ha fornito la base intorno alla quale è poi ruotato il discorso. Mettendo in luce quanto previsto dall’art.118 u.c., Cost., infatti, Arena ha fatto notare le grandi possibilità  che possono derivare dalla collaborazione tra istituzioni e cittadini, in particolar modo per la risoluzione dei sempre più complessi problemi posti dalla società  contemporanea.

Il dibattito è proseguito con gli interventi di tre ricercatori che hanno esposto i loro progetti sul tema del welfare “dal basso”.

Domusegura

Presupposto di questo progetto, intitolato “Domusegura: intervento di promozione della salute dell’anziano riguardante la prevenzione degli incidenti domestici nell’ambito territoriale del distretto sociosanitario di Cagliari Area Vasta (PLUS 21)”, è stata l’alta percentuale di incidenti domestici registrata nella zona di interesse. Specificando che si è trattato di un progetto di prevenzione e non di cura, e nella considerazione della salute non solo come un bene individuale, ma come un bene collettivo, l’obiettivo dei ricercatori è stato quello di formare adeguatamente i cittadini anziani in tema di prevenzione degli incidenti domestici. Questa campagna di informazione e formazione ha goduto inoltre del contributo volontario da parte del corpo dei Vigili del Fuoco e del 118. Per saperne di più su metodi e risultati della ricerca, è presente in allegato il paper della ricerca (sul margine sinistro della pagina).

Hanno curato il progetto: Agnese Lussu, Giuseppe Frau, Simonetta Vinci, Giulia Solinas, Donatella Pani e Tullio Garau.

Salute, cittadini informati

In un periodo di cospicui tagli ai fondi statali per le politiche sociali, si determina a livello locale una forte necessità  di conseguire un elevato livello di efficienza nell’utilizzo delle risorse. Ciò è possibile unicamente attraverso l’analisi dei servizi offerti al cittadino. Per questo motivo, gli autori del secondo progetto sono convinti che un ruolo cruciale sia svolto dal sistema informativo, che permette di conoscere le caratteristiche dell’utenza in carico e verificare, pertanto, l’appropriatezza degli interventi erogati rispetto a bisogni della popolazione. E proprio della strutturazione di un tale sistema si occupa il progetto denominato “Il sistema informativo socio-sanitario e il supporto all’attività  di programmazione”. Tale progetto, partito nel 1997, vede oggi compresi ben 60 comuni tra l’Area metropolitana di Bologna e il Nuovo Circondario Imolese. Si tratta di un sistema molto complesso e costoso, tuttavia in grado di fornire un ottimo strumento di supporto a chi di volta in volta sia responsabile delle decisioni politiche. Anche in questo caso, per saperne di più è disponibile un paper fra gli allegati.

Hanno curato il progetto: Paolo Bosi, Marilena Lorenzini, Alice Scagliarini, Fabrizia Paltrinieri, Chiara Lambertini e Francesco Bertoni.

Programmazione sociale e partecipazione civica

Nel complesso ambito dei processi di riorganizzazione che hanno investito i sistemi di Welfare nazionali, i livelli locali di governo hanno ereditato la maggior parte della responsabilità  di risposta alle domande sociali. Questo, come si nota nella premessa del terzo paper (anch’esso, per maggiori dettagli, disponibile tra gli allegati), ha comportato una generale trasformazione delle modalità  di gestione e di fornitura delle prestazioni sociali, la quale però oggi si scontra con la diminuzione progressiva delle risorse affluenti dallo stato centrale. In questo doppio vincolo – maggiori responsabilità  e minori risorse finanziarie – acquistano grande rilevanza gli strumenti di coordinazione e di progetto delle reti locali di welfare, quale in Italia è il Piano di Zona previsto dalla L. 328/2000.

La ricerca denominata “Tra retoriche della partecipazione e opacità  delle dinamiche istituzionali. I discorsi dei documenti di programmazione sociale di alcune grandi città  italiane”, condotta da Dario Colombo e Enrico Gargiulo, analizza i documenti di quattro esperienze di programmazione sociale comunale (Genova, Milano, Roma, Torino), cercando di evidenziare alcune criticità  relative ai canali di partecipazione previsti per i cittadini e alle configurazioni delle relazioni tra sfera pubblica e sfera privata.

La sessione si è conclusa con un rapido intervento, dovuto agli stretti margini di tempo, di Giovanni Devastato (Sapienza-Università  di Roma), che ha espresso dei pareri e ha fornito dei consigli redazionali agli autori dei contributi.



ALLEGATI (1):