Quando le compagnie automobilistiche investono nel car-sharing

Il peer-to-peer della mobilità  è solo una delle potenzialità  dell ' Era dell ' Accesso fondata sulla condivisione

Grazie ad un accordo tra la GM e la RelayRides, una società  che promuove il car-sharing tra privati, la casa automobilistica ha adattato l’antifurto OnStar dei propri veicoli per rendere più facile e pratico il servizio. Con questa iniziativa la persona che vorrà  aderire a RelayRides, per affittare la propria vettura, non dovrà  più pagare il sistema supplementare che lo rendeva possibile. Inoltre prendere parte al servizio è diventato semplicissimo. Grazie ad un’app per il proprio smartphone la tecnologia OnStar, un software di controllo che offre molte funzionalità , potrà  sfruttare la connessione in Internet per aprire gli sportelli, accendere l’auto ed evitare lo scambio delle chiavi. Mentre la GM ottiene una percentuale su ogni noleggio di un’auto equipaggiata con il suo antifurto e la RelayRides può contare sull’aumento dei propri iscritti, iniziative di questo genere potrebbero rivoluzionare il settore del trasporto privato.

Una direzione smart, mille strade percorribili

L’iniziativa della GM s’inserisce in un ricco panorama di innovative partnership. Nel 2011, ad esempio, la Ford ha siglato un accordo con ZipCar per il programma di car-sharing nei campus universitari americani. La BMW e Sixt AG hanno lanciato a Monaco il progetto di car-sharing DriveNow che grazie ad un chip sulla patente consentirà  il ricorso ai veicoli senza il bisogno delle chiavi. O i diversi accordi tra le case automobilistiche e ParkatmyHouse.com, una piattaforma che mette in contatto i proprietari di parcheggi privati disponibili con i conducenti alla ricerca di un parcheggio.

Il peer-to-peer della mobilità  è solo una delle potenzialità  del nuovo paradigma che governa le nostre società : la condivisione. A più di dieci anni di distanza, il contributo di Rifkin sull’Era dell’accesso sembra finalmente farsi strada al di là  dei nostri schermi e della community dei cybernauti in cui era stato “confinato”.

Di fronte al lento cambiamento delle abitudini dei consumatori e alla rinnovata sensibilità  verso le questioni ambientali, anche le aziende dovranno adattarsi, come ha detto Bob Tiderington della GM: “we could stand on the sidelines and watch or we could choose to participate and try to make it into a favorable business model, which in this particular case, we have”.