L ' esperienza di Vauban reinterpretata nel contesto rurale francese

" Il nostro ruolo consiste anche nel censire e valorizzare quello che già  esiste "

Il progetto venne avviato dall’allora vicepresidente della regione, incaricato dello sviluppo del territorio, Didier Jouve, il quale apertamente dichiarava che ” l’intenzione era quella di creare una sorta di versione rurale di Friburgo ” , applicando i principi dello sviluppo sostenibile su un territorio più vasto. Tra gli obiettivi più tangibili rientrano l’intento di far nascere 15 ecoquartieri entro il 215 e di assicurare l’autonomia energetica entro il 22.

Biovallée è diventato anche un marchio registrato: il diritto di usarlo si acquisisce sottoscrivendo lo statuto e scegliendo tra 55 impegni ecologici, del valore compreso tra uno a cinque punti, in modo da raggiungere un totale di trenta punti in un periodo di tre anni. Per stimolare ulteriormente il progetto, la Biovallée dispone di un budget di 1 milioni di euro da spendere in cinque anni: i primi progetti avviati sono stati la riabilitazione termica di un centro vacanza, la sistemazione di un ecoquartiere di 8 abitazioni a Loriol e la realizzazione del sito ecologico di Eurre, un campus biologico esteso su nove ettari che ha ospitato tra il 28 ed il 29 settembre la manifestazione ” Porte aperte ” della Biovallée.

Partecipazione e condivisione

La Biovallée finanzia anche molte azioni non immediatamente visibili come ad esempio consulenze per il risparmio energetico e per il rinnovamento termico, nonché un opera di capitalizzazione del lavoro compiuto da una rete di associazioni e di imprese molto attiva in materia di ecologia: ” Il nostro ruolo consiste anche nel censire e valorizzare quello che già  esiste, talvolta da più di trent’anni ” , ha dichiarato Philippe Méjean, a guida delle iniziative della Biovallée.

Nel 29 è stato lanciato il primo forum ” construisons ensemble la Biovallée ” , che ha riunito autorità  locali, responsabili di associazioni della società  e del mondo imprenditoriale, cittadini e partner al fine di definire obiettivi che rendano la Biovallée un’esperienza di riferimento entro il 22. Al termine dell’evento, svoltosi il 1 marzo 29, è stato prodotto un protocollo, negoziato poi con la Regione ed il dipartimento della Drà´me, ed un comptes-rendus delle proposte, iniziative e progetti, elaborati dai 1 atelier che hanno partecipato ai lavori del forum.

Nel territorio della Biovallée esiste una consapevolezza diffusa riguardo al fatto che valorizzare gli elementi di ecosostenibilità  del territorio rappresenti un vantaggio per l’intera collettività . La combinazione di incentivi economici e di condivisione del progetto fanno dell’esperienza della Biovallée un esempio concreto del valore aggiunto intrinseco alle buone pratiche, la replicabilità .