La città di Ercolano ha ingaggiato una vera e propria battaglia contro la camorra ampliando il suo raggio d’azione fino al coinvolgimento della cittadinanza per ripristinare la legalità . E’ questa la storia raccontata nel volume di Nino Daniele “La Camorra e l’antiracket”, vincitore del Premio Elsa Morante 2012 per l’impegno civile, che verrà presentato il 31 gennaio alle 16 a Roma presso il Centro di Documentazione dei Comuni Italiani (Via dei Prefetti 46) nell’ambito della rassegna Ifel “Libri in Comune”. Parteciperanno all’incontro, oltre agli autori, il presidente dell’Anci Graziano Delrio, il componente della Commissione Antimafia Alfredo Mantovano, il presidente di Anci Giovane Campania e assessore di Pollica Antonio Vassallo e il direttore ricerche Cittalia Paolo Testa.
Il dibattito vedrà anche il confronto con amministratori locali rispetto alle strategie adottate dai comuni italiani per garantire la difesa della legalità e del territorio puntando sull’alleanza e la collaborazione tra amministrazioni, forze dell’ordine e società civile.
Il coinvolgimento dei cittadini
“Ad Ercolano ho visto l’odio bestiale e l’amore sublime” scrive Daniele, esprimendo in una sola frase le mille contraddizioni della città : luogo vivo di cultura, partecipazione, denso di attività che vedono il mondo dell’associazionismo in primis protagonista. E il lato oscuro, quello della camorra: per anni tra le principali centrali di spaccio di droga del Meridione. La città degli Scavi, 6mila abitanti in un fazzoletto di terra che si estende dal Vesuvio fino al mare, ha vissuto dal 2003 al 2009 una feroce guerra tra clan impegnati nel controllo delle piazze di spaccio e del territorio, con oltre sei omicidi e l’imposizione del pizzo alla quasi totalità delle attività commerciali. E’ solo quando un gruppo di commercianti decide di porre fine a quell’inferno che la città comincia a respirare. Il gruppo di commercianti, non senza minacce e intimidazioni, si costituisce in associazione e supportati da amministrazione comunale e forze dell’ordine danno inizio al più grande processo per racket mai avviato a partire dalle denunce di commercianti.
Un modello da replicare
” La differenza tra Ercolano e la vittoria contro altri clan, penso in particolare ai casalesi, è che da noi c’è stata un’iniziativa dall’alto e dal basso. Di istituzioni e di popolo ” scrive Nino Daniele. Un segnale questo che serve a far comprendere come le istituzioni insieme ai cittadini possano ridare vita ad una città in cui l’illegalità l’aveva resa praticamente invivibile. Un modello potenzialmente replicabile da Nord a Sud del paese che ha portato nel giro di tre anni il comune vesuviano a liberarsi dal gioco di uno dei clan più radicati sul territorio.
Per ricevere maggiori informazioni o confermare la propria presenza all’incontro è possibile scrivere all’indirizzo di posta elettronica info@centrodocumentazionecomuni.it