L ' integrazione nasce dalla partecipazione

La cittadinanza non basta, serve partecipazione

L’iniziativa

L’iniziativa è rivolta a giovani stranieri divenuti cittadini italiani o che potrebbero diventalo nel corso di due anni. I 16 ragazzi che parteciperanno al progetto saranno selezionati attraverso il superamento di un colloquio, dimostrando conoscenza della lingua e della Costituzione italiana. Il progetto inizierà  con una fase formativa, nella quale i ragazzi studieranno l’ordinamento degli enti locali, la storia e l’evoluzione dei diritti politici. Dopo questa fase preliminare di formazione seguirà  il periodo di attività , da svolgersi presso gli organi politici dell’ente organizzatore ed alcuni uffici comunali. In particolare potranno partecipare alla preparazione dei lavori della Giunta Municipale e del Consiglio Comunale; Prendere conoscenza delle modalità  di gestione dei rapporti Sindaco-cittadinanza tramite l’Ufficio Relazioni con il Pubblico e collaborare con il Centro d’Ascolto.

La partecipazione attiva: una strada verso l’integrazione

L’abbattimento delle frontiere apre la strada, ma la mancata integrazione sociale la chiude. Sebbene il nostro mondo sia per molti aspetti plurale ed aperto, sono spesso dei piccoli ostacoli, formali o del tutto burocratici, a decretare la mancata realizzazione di una società  effettivamente dinamica e senza barriere. Uno di questi è senza dubbio la mancata partecipazione degli stranieri alla vita politica del territorio ove vivono. In realtà  per molti di essi la lontananza dalle istituzioni è decretata dalla mancata conoscenza dei meccanismi di funzionamento di queste. In particolare sono i giovani ad essere più lontani dalla effettiva partecipazione, segno questo molto preoccupante perché questa distanza si traduce in una marginalità  sociale che non può essere colmata dalla sola acquisizione della cittadinanza, in senso giuridico. Progetti come “ERO straniero, sono cittadino” potrebbero rappresentare un’ottima soluzione al problema, infatti come spiega Ivana Niccoli, assessore all’immigrazione, “L’obiettivo è quello di rendere concreto il concetto di cittadinanza attiva”.