La risposta alla negazione del diritto alla città 

L'importanza della città , spazio comune vitale

Partendo dall’esperienza dell’ occupazione del Nuovo Cinema Palazzo, illustri giuristi e studiosi internazionali proveranno a dare risposte ai tanti interrogativi che sorgono intorno al tema della riconquista, cura e gestione dei beni comuni da parte della collettività  e il conseguente superamento del primato dell’individualismo.

Il diritto alla città , una negazione che produce resistenza

Il progresso e l’efficienza, con le molteplici sfide che pongono alla società , hanno trovato negli ultimi anni come unica risposta quella dell’individualismo e della chiusura della persona nella propria sfera privata. Le crescenti privatizzazioni e dismissioni dei beni demaniali, avvenute negli ordinamenti europei, sono la prova più concreta di questo. Il cammino intrapreso in tale direzione ha tuttavia, generato nuovi problemi quali l’annullamento dei valori collettivi, l’impoverimento delle relazioni comunitarie e quindi il venir meno del legame di solidarietà  tra gli individui, a danno soprattutto dei meno fortunati o di coloro che sono poco integrati nella società . Ciò nonostante esiste una controtendenza, ravvisabile nelle forme di “lotta urbana” come le occupazioni (dello stesso Cinema Palazzo o Teatro Valle a Roma) degli ultimi due anni, l’ondata referendaria del 211 o i crescenti esempi di cura e gestione di spazi urbani da parte dei cittadini. I beni comuni quindi, si pongono oltre la classica bipartizione pubblico/privato, sono la terza via che si apre dinanzi alla collettività , quando le persone decidono di cooperare e far valere il loro “diritto di avere diritti”. “L’esclusione dallo spazio urbano è esclusione dallo spazio politico, dai processi di civilizzazione e quindi dalla società “, questo è il nocciolo della questione che verrà  dibattuta negli incontri che si susseguiranno da Marzo a Giugno, seguendo un percorso itinerante della Città  di Roma perché è proprio dalla città  che si alza il grido di bisogno di partecipazione ed integrazione degli individui.